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Per ricordare don Achille Bolis e chi insieme a lui pagò con la vita

Don Matteo Bartoli direttore dell’oratorio di Calolziocorte e coadiutore parrocchiale in occasione della Giornata della Memoria aveva dichiarato in un’intervista: “Calolzio dovrebbe valorizzare la figura di Don Achille Bolis, cercare di ricostruire la sua storia”.

Crediamo che tutta la Valle San Martino debba ricordare Don Achille Bolis.

Il Sindaco di Monte Marenzo, Gianni Cattaneo, originario di Calolziocorte, nel suo discorso del 25 Aprile 2010 ricordò: “Arciprete del mio paese, Calolzio: Don Achille Bolis, sospettato di aver aiutato i ribelli viene arrestato e condotto  alla sede delle SS all’Hotel Regina di Milano e poi nel carcere di San Vittore dove una sera, ritornando in cella grondante sangue dopo l’ennesima tortura, morirà tra le braccia dei compagni di prigione.

Quest’anno il 22 gennaio 2010 si è svolta la Cerimonia di scoprimento della lapide dove sorgeva l’Albergo Regina a Milano.

Numerose le testimonianze. Una di queste è ad opera di Guido Arturo Tedeschi, un ebreo che all’epoca aveva cinque anni.

Tedeschi ha voluto sottoscrivere la petizione in memoria di Achille Bolis, che ha protetto Guido e tutta la sua famiglia e non ha tradito i partigiani con cui era in contatto.”

In poche righe è riassunta una ricca e straordinaria storia raccontata da Don Tommaso Rota nelle Cronache dell’Archivio Parrocchiale di Calolzio (link dell’Istituto Comprensivo di Calolziocorte http://www.istitutocomprensivocalolziocorte.it/comprensivo/resistenza/res27.htm ).

L’occasione per ricordare Don Achille Bolis è il 70° anniversario della sua morte con un programma di iniziative culturali e religiose dal 15 al 23 febbraio.

 

 

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