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Quel minuto di un anno fa

E’ passato un anno.

Era il 31 marzo 2020. Alle ore 12 di quel giorno il nostro Sindaco, Paola Colombo, sostava con la fascia tricolore per un interminabile minuto di silenzio davanti al monumento ai Caduti e la bandiera a mezz’asta.

Il Sindaco di Monte Marenzo aveva aderito come la gran parte dei Sindaci di tutta Italia all’iniziativa promossa dal Presidente della Provincia di Bergamo rilanciata da Anci Lombardia e Anci Nazionale per commemorare le vittime della prima ondata della epidemia da Coronavirus. L’intento scritto sul manifesto dell’iniziativa era quello di “ricordare le vittime dell’epidemia, per onorare gli operatori sanitari, per darci reciproco sostegno e guardare al futuro con speranza.”

Documentammo quel minuto con un piccolo video che potete rivedere qui.

L’amico videomaker Carlo Limonta commentava che “Questi suoni ambientali, sostenuti da immagini in apparenza neutre, rimarranno come cicatrici di un’esperienza nuova, mai documentata. La Sindaco nella sua solitudine davanti alle bandiere raccoglie tutto il senso di sbigottimento”. Angelo Gandolfi rispondeva che eravamo consapevoli che la nostra tecnica era mediocre, ma il nostro ritmo cardiaco c’era tutto, coperto dai rintocchi della campana. 

Avevamo ancora nitide le immagini del 18 marzo appena passato. Un’immagine da teatro di guerra nel centro di Bergamo: una lunga colonna di mezzi militari ferma in via Borgo Palazzo – a poche centinaia di metri dal cimitero. Erano i furgoni dell’esercito impiegati per trasportare le bare dal camposanto bergamasco verso i forni crematori di altre Regioni.

E’ passato un anno. Un solo anno o sono anni? O è solo l’altro giorno? La percezione del tempo in questo anno di pandemia sembra dilatarsi o restringersi a seconda dei ricordi e delle esperienze che abbiamo vissuto.

Un anno denso di avvenimenti. Il nostro Sindaco, dopo solo 3 mesi da quel giorno, rispondeva ad una nostra intervista video che in quella piazza non si era sentita assolutamente sola: “Ho rappresentato il Comune e i cittadini, ma sentivo il calore di tutti loro intorno a me”, e ricordava l’impegno delle Associazioni e di tante persone mobilitate per affrontare l’emergenza e per essere più vicini alle persone più fragili.    

Un anno fa quel minuto di silenzio ci aveva dato reciproco sostegno ci aveva ci aveva fatto guardare al futuro con speranza. A distanza di un anno potremmo definirci delusi da tante brutte esperienze ma anche fortificati da tanti esempi virtuosi.

Guardiamo avanti, senza dimenticarci il passato.

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