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Benvenuto Don Angelo

Don Angelo Roncelli si è insediato oggi a Monte Marenzo.

Ha tagliato il nastro teso sulla “porta” di benvenuto davanti al sagrato della chiesa parrocchiale ed ha partecipato alla cerimonia religiosa di investitura.

Nello spazio antistante l’oratorio ha partecipato al pic-nic e alla festa in suo onore organizzata dal Gruppo Oratorio.

Nel pomeriggio, nel salone dell’oratorio, ha avuto modo di conoscere le varie realtà di Monte Marenzo, prima tra tutti il Sindaco, Paola Colombo che lo ha accolto a nome di tutta la cittadinanza.

Poi è stata la volta dei rappresentanti delle Associazioni che hanno raccontato le tante iniziative che hanno svolto nel nostro Paese.  Una ricchezza di tanti volontari che non è sfuggita a don Angelo quando ha preso la parola al termine delle presentazioni.

Lo staff dell’Oratorio ha cercato di farci conoscere il nuovo parroco attraverso la proiezione di foto della sua vita privata e del suo impegno comunitario nelle parrocchie e nelle missioni in Africa e in Bolivia.

Don Angelo si è divertito, è rimasto frastornato dalle tante domande che gli sono state poste e si è stupito dalle tante sorprese che gli sono state fatte ed è stato subito messo alla prova ed applaudito come chitarrista…

Alla fine si è anche commosso quando sua sorella ha recitato una piccola poesia dove lo immagina proprio qui a Monte Marenzo.

Noi di UPper lo abbiamo accolto con un breve messaggio che riportiamo qui sotto (se altre Associazioni e Gruppi vorranno far conoscere in rete il loro intervento, possono aggiungerlo come commento), e gli abbiamo dato in dono il DVD del film “Alla scoperta di un gioiello tra i boschi”. 

Le immagini sono di Angelo Fontana che ringraziamo.

——– 

A nome dell’Associazione culturale UPper Monte Marenzo                                        13-09-2020 

Anche da parte nostra un saluto di Benvenuto.

“UPper” è l’acronimo di “Un Paese per…” ovvero: …PER inventare, PER proporre, PER discutere, PER fare, PER …;

Questo è quello che abbiamo scritto nel nostro Statuto, nell’ottobre 2010, dieci anni fa, quando siamo nati: UPper si occupa di cultura; ha a cuore l’ecologia; si adopera perché siano affermati i principi di giustizia, non violenza, cooperazione, solidarietà e responsabilità; perché vengano tutelati i diritti alla dignità, alla cittadinanza e alla diversità per ogni persona.

In questi anni, sono tante le attività che abbiamo progettato, proposto e realizzato, spesso con altre realtà del paese e del territorio, inclusa la Parrocchia.

La presentazione di libri, il Teatro civile in Oratorio e quello della Passione e dell’Avvento sulle note di De André (2011-2014), gli incontri su non facili temi d’attualità come il testamento biologico o il problema migratorio, le letture condivise di ‘Tante fedi sotto lo stesso cielo’, fino ai momenti di festa comune.

L’attenzione alla disabilità e il desiderio di rendere questo tema “accessibile” a tutti, sono al centro di due film che abbiamo prodotto con altre realtà attive nel territorio: come tabù da smontare in “Soggettiva h” (2014), realizzato con i ragazzi di un liceo di Lecco e che tutti gli anni portiamo nelle scuole medie del territorio per la Settimana dei valori; e quale occasione di incontro e di vivere ambiente e territorio in “Un sentiero per Tutti”(2018), il film sul percorso montano ad utenza ampliata del Pertus (Alta Valle San Martino), recentemente intitolato a Papa Paolo VI da Monsignor Delpini.

Il superamento dello stereotipo della disabilità è il nucleo dello spettacolo teatrale “Diversamente viva” (2018).

L’incontro tra generazioni e modi diversi di vivere è il tema di un altro filmato, “C’era niente” (2015), con le interviste di due ragazze ai più anziani testimoni del nostro paese.

Abbiamo prodotto e realizzato lo spettacolo di teatro civile “Io sono la mia opera” 2013), sulla discriminazione ed il valore della donna e un altro spettacolo teatrale “La rondine e il soldato” (2018), contro la guerra, ispirandoci al carteggio tra una moglie e un marito di Monte Marenzo, impegnato al fronte per la Grande Guerra ed al Diario manoscritto di un altro soldato, custodito nel nostro Comune.

Abbiamo realizzato mostre fotografiche e corsi di fotografia per adulti e per bambini e da 10 anni pubblichiamo ogni giorno almeno un articolo sul nostro sito internet UPper, per rilanciare eventi del territorio e approfondire discussioni su temi di attualità e cultura.

Infine, siamo impegnati da ormai dieci anni per la valorizzazione della chiesetta di Santa Margherita con le aperture estive di “Alla scoperta di un gioiello tra i boschi” e abbiamo accolto centinaia di visitatori che rimangono incantati dalla bellezza degli affreschi e dalle storie rappresentate con la vita della Santa di Antiochia. Da questa esperienza è anche nato un film che abbiamo presentato in prima visione nella sala dell’Oratorio nel 2016.

Accogliendo oggi don Angelo con un benvenuto al suo arrivo in paese, vorremmo, in un simbolico passaggio di testimone, riprendere le parole che abbiamo rivolto a Don Giuseppe nel nostro saluto di congedo:  noi di UPper, proveremo anche in futuro, con tutti i nostri limiti, a metterci in gioco per tener viva la speranza di fare di questa nostra terra – non solo del nostro piccolo paese – un luogo e un tempo dove lo “star bene” valga per tutti.

Le auguriamo di trovarsi bene a Monte Marenzo!

 

3 pensieri su “Benvenuto Don Angelo”

  1. Il sig. FLAVIO BONACINA ci invia il saluto rivolto a Don Angelo a nome della Comunità Parrocchiale, che volentieri pubblichiamo.

    Carissimo Don Angelo,
    la comunità parrocchiale l’accoglie a braccia aperte e col cuore colmo di gioia. Un gesto e un sentimento che svelano la grandiosità del verbo “accogliere”, una parola col potere di mettere in comunione le persone, di accendere nella nostra interiorità il desiderio di operare per il benessere del prossimo, senza eccezione alcuna.
    Ci scusiamo se diciamo cose che lei conosce benissimo e sperimentato nelle esperienze precedenti, ma riteniamo importante ribadirle nella solennità del suo ingresso nella ecclesia locale, per confermare che Monte Marenzo è il terreno fertile nel quale poter mettere a dimora i semi del suo impegno pastorale e, siamo certi, raccogliere i frutti da noi tutti attesi.
    Caro Don Angelo, abbiamo un po’ guardato alla sua storia, così, per conoscerla meglio, per conoscersi meglio. Che vita ricca nonostante la sua giovane età e quanti interessi!
    Una lunga presenza in due parrocchie e quasi 10 anni in Bolivia nella missione diocesana. Poi tante passioni: la bicicletta (come il nostro Don Giuseppe), il calcio, la musica. Coltivate per diletto personale, ma certamente viste anche come attività complementari ad un sacerdozio che coltiva le relazioni coi giovani e ha cura della loro formazione.
    Di frequente sentiamo giudizi non sempre positivi sulle nuove generazioni, il più delle volte dovuti alla mancanza di un linguaggio comune, a comportamenti con codici differenti, ad aspettative di vita diverse dalla generazione precedente. Se, invece, facciamo una breve riflessione per capire chi saranno gli artefici del nostro futuro, non ci sono dubbi: i nostri figli, i nostri nipoti, insomma, i giovani. Quindi, caro Don Angelo, non solo la comunità parrocchiale, ma la comunità di Monte Marenzo tutta sarà al suo fianco per valorizzare e far crescere pienamente questo straordinario patrimonio umano, unico e imprescindibile.
    Mentre siamo continuamente interrogati dalle eterne domande sul senso della nostra esistenza, viviamo un tempo di grandi trasformazioni, combattuti tra la speranza e l’inquietudine per il futuro. Di una cosa siamo certi: saremo chiamati a dare risposte nuove a nuovi temi, a inedite questioni.
    Ovviamente non si parte da zero, perché abbiamo camminato nella medesima direzione con Don Giuseppe, che per ben dodici anni ha fatto sapientemente sentire la sua presenza.
    Vogliamo confermare, qui e ora, il nostro impegno nel sostenere la sua missione, che giustamente porterà il segno della sua personalità e della sua storia. Noi ci saremo per tutte le questioni concrete della realtà locale che devono essere affrontate con la necessaria attenzione e solidarietà. Così come saremo soggetti attivi nella casa comune, pur con tutti i nostri limiti e inadeguatezze, per testimoniare nelle azioni e nel pensiero il messaggio evangelico.
    Tutti dobbiamo sentirci “convocati” per giocare la partita più importante, quella dove non c’è mai il fischio finale: nutrire lo stare insieme di valori umani, di senso civico, di tolleranza e accoglienza, di amore per l’ambiente naturale del nostro piccolo splendido paese. Ci sentiamo particolarmente vicini a Papa Francesco anche per questo, per la sua magistrale enciclica “Laudato sì”.
    Come ognuno sa ci sono gesti che incidono più di mille parole. Uno di questi è sapere che lei ha donato ad uno straniero la sua Uno verde, perché, semplicemente, ne aveva bisogno. Bene, caro Don Angelo, abbiamo capito come si deve procedere: rimbocchiamoci le maniche perché c’è molto da fare e il cammino è lungo.
    Monte Marenzo, 13 settembre 2020. La Comunità Parrocchiale

  2. Il saluto di Carla Magni a nome dell’AUSER Insieme Monte Marenzo.

    Buongiorno e benarrivato don Angelo.
    Sono Carla la responsabile dell’AUSER di Monte Marenzo.
    Può darsi che lei conosca già cos’è AUSER visto che è una rete nazionale, in caso contrario in due parole ci presentiamo.
    Siamo una associazione laica di volontariato. Nel nostro territorio da oltre 20 anni condividiamo alcune fatiche quotidiane delle persone anziane, disabili, comunque persone socialmente fragili. In prevalenza facciamo trasporto sociale, un’attività assai utile per quanti non possono spostarsi in autonomia e non possono contare sull’aiuto parentale e di vicinato. Per loro andare verso un luogo di cura, in un patronato, o semplicemente fare la spesa, può rappresentare un ostacolo serio.
    Noi pensiamo che per vivere bene dobbiamo voler il bene e il benessere delle persone, soprattutto delle più svantaggiate, senza distinzione alcuna, con una concezione della solidarietà nel segno della universalità umana e della gratuità.
    Tutto questo per lei è ragione di vita, missione pastorale, testimonianza di fede.
    Pertanto, in una piccola realtà come Monte Marenzo, le occasioni e le necessità ci porteranno a condividere tanti momenti ed eventi in favore della nostra comunità. Saremo lieti di dare il nostro contributo.
    A lei auguriamo di arrivare a breve a considerare questa comunità la sua casa. Pensiamo di aiutarla ad abitare bene questa casa con un piccolo dono. Un nostro documentario che ci racconta, attraverso la curiosità di due giovani e le testimonianze di chi giovane lo è stato oltre mezzo secolo fa.

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