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Piero Nava è ancora “Nessuno”? Lettera aperta alla RAI

9 maggio 2021. Ad Agrigento, con una cerimonia celebrata dal cardinale Semeraro, Rosario Angelo Livatino è stato proclamato beato. La sua festa sarà il 29 ottobre.

Il “giudice ragazzino” è stato assassinato la mattina del 21 settembre del 1990 mentre, solo, senza scorta andava in tribunale.

La notizia della beatificazione del giudice è stata data con la giusta rilevanza dai notiziari del servizio pubblico della RAI.

Scriviamo questa lettera aperta perché, a nostro avviso, nella stessa occasione, doveva essere raccontata anche un’altra storia. Una storia che si intreccia a filo doppio con quella del Giudice: quella di chi ha assistito al suo omicidio e che non si è voltato dall’altra parte.

Piero Nava, questo è il nome del primo testimone di giustizia in Italia. Non un pentito e non un Magistrato, semplicemente un cittadino che ha fatto il suo dovere.  

Come Associazione culturale UPper Monte Marenzo ci permettiamo di ricordare questa storia perché proprio nel nostro paese, in provincia di Lecco, Piero Nava ha vissuto fino a poco prima di quella fatidica data, quando si trovò sulla strada tra Enna e Agrigento per raggiungere un cliente. Nava era un rappresentante di commercio, vede una Fiesta incidentata, due giovani con la pistola, e uno che fugge giù dalla scarpata, gli altri che lo inseguono. Nava pensa a una rapina e cerca subito qualcuno della Polizia. Non sa ancora, in quel momento, che la sua vita sta per cambiare per sempre.

La sua denuncia porta alla condanna dei killer e Nava racconta “Da quel momento è cambiata la mia vita, da quel momento non sono stato più io, è stato difficile, si fa fatica a capire cosa ti succede… Vi chiedete se lo rifarei? Certo, perché devo avere rispetto di me stesso, il primo ad avere rispetto di me stesso devo essere io, non gli altri.”

Ecco, questo è Piero Nava.

Il giorno della beatificazione di Rosario Livatino altri media hanno ricordato la sua figura.

Qui il link alla testata di Avvenire 

e qui anche un video con la sua testimonianza dalla testata Fanpage.it.

Piero Nava in collaborazione con tre giornalisti lecchesi: Paolo Valsecchi, Lorenzo Bonini e Stefano Scaccabarozzi, ha scritto un libro che racconta trent’anni della sua vita. Il libro si intitola in modo significativo “Io sono nessuno da quando sono diventato il testimone di giustizia del caso Livatino”(edito da Rizzoli) ed è un libro necessario.

Qui una recensione fatta dalla nostra Redazione.

Il Servizio pubblico della RAI dovrebbe raccontare questa storia e il libro dovrebbe essere presentato nelle vostre belle trasmissioni dedicate ai libri come QuanteStorie.

“Io ho perso le piccole cose, gli affetti, le consuetudini, i luoghi cari che fanno, di un uomo, un uomo…”. Così parlava Piero Nava il 7 aprile del 1992, intervistato dal giornalista di Repubblica Giuseppe D’Avanzo, poche ore dopo aver ricostruito in tribunale quanto vide due anni prima. E disse: “Non mi sento un eroe, non mi sento una mosca bianca. Non sono né l’uno né l’altro. Sono un cittadino che crede nello Stato né più né meno come ci credeva Rosario Livatino. E lo Stato non è un’entità astratta. Lo Stato siamo noi. Siamo noi che facciamo lo Stato. Giorno per giorno. Con i nostri comportamenti, la nostra responsabilità, le nostre scelte. Con la nostra dignità. Che avrei dovuto fare? Chiudere gli occhi? Tirare innanzi per la mia strada? No, non sono stato educato a questo modo. Mi sono comportato come mi hanno educato. E non rinnego nulla. Se potessi tornare indietro, lo rifarei. Alzerei ancora quel telefono…”.

 

2 pensieri su “Piero Nava è ancora “Nessuno”? Lettera aperta alla RAI”

  1. Mi associo e condivido l’appello lanciato alla RAI. Nella puntata di Quante Storie dedicata alla Giornata della memoria delle vittime del terrorismo anch’io ho scritto un messaggio sulla pagina FB della trasmissione, invitandoli a prendere in considerazione il libro “Io sono nessuno”.
    In ogni caso Paolo Valsecchi, Lorenzo Bonini e Stefano Scaccabarozzi ci hanno fatto conoscere una figura
    importante ed unica del nostro territorio, primo testimoni di giustizia in Italia.
    LEGGETE IL LIBRO!

  2. Ho conosciuto Piero Nava prima che diventasse “Nessuno”. Sapevo alcune cose della sua vita quotidiana, dei suoi affetti. Tutto cancellato. Quello che era prima è un fermo immagine di un film che non si è più ravviato, il dopo è “Nessuno”, tutta un’altra storia.
    Sto leggendo il libro della sua nuova vita e quando arrivo alla riga dove dice “Non mi sento un eroe”, mi dico: non può essere. Ma non ti chiami “Nessuno”? E “Nessuno” non è il nome dell’eroe dell’antichità più antica che ancora oggi lo consideriamo tale? E il “Nessuno” di Omero non sfuggì anche lui alla furia cieca della violenza omicida?
    Ciao Piero, grazie.

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