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Consigli di lettura per novembre (omaggio a Pasolini)

pasoliniPier Paolo Pasolini – 35 anni dalla morte: 2 Novembre 1975 – 2 Novembre 2010

Pasolini è uno dei miei scrittori più amati. Ho letto quasi tutte le sue opere (e molte cose su di lui) e il mio consiglio per novembre è quello di leggere e scoprire (o rileggere e riscoprire) uno qualunque dei suoi libri.

Avrete l’imbarazzo della scelta. Pasolini fu autore delle più svariate esperienze, dalla poesia alla narrativa, dalla critica al cinema e al teatro.

Pasolini aveva avvertito i germi nefasti del cambiamento culturale degli italiani negli anni ’60. A distanza di 50 anni rileggendolo vi accorgerete di quanto avesse ragione, di come fu in qualche modo profetico.

Oggi abbiamo bisogno di Pasolini, perché ci troviamo a un bivio: o cambiamo o scompariamo. Tutto il sistema dei valori economici, sociali e culturali deve avere il coraggio di voltare pagina.

 

Ecco i miei suggerimenti.

 

Pasolini poeta:

 

La religione del mio tempo

Una straordinaria raccolta poetica polemica contro la politica e la cultura del tempo (1961) privo ormai di ogni spirito religioso, lo fa spesso con epigrammi pungenti.

 

Pasolini narratore:

 

Ragazzi di vita

Pubblicato nel 1955 ha un carattere sperimentale. Il romanzo è formato di otto capitoli che raccontano le giornate di un gruppo di giovanissimi sottoproletari che, malgrado la loro voglia di vivere, sono destinati alla prigione, alla prostituzione o alla morte precoce tranne Riccetto, più che protagonista elemento che aggrega i numerosi personaggi, che trova un lavoro e riesce ad integrarsi nella società consumistica.

Il paesaggio tipico del romanzo è quello delle borgate ai margini di una periferia sporca e misera sul quale, tranne in alcuni paesaggi notturni dal tono crepuscolare, spicca un sole ossessivo. Alcuni di questi paesaggi sembrano anticipare certe caratteristiche del cinema di Pasolini, mentre altri elementi avvicinano il romanzo al alcuni dei miti del periodo friulano. Il tema di spicco è quello di una pura condizione dell’infanzia e dell’adolescenza contrapposta a quella corrotta del mondo degli adulti.

 

Pasolini saggista

 

Scritti corsari

E’ l’ultimo libro pubblicato da Pasolini (fu in libreria subito dopo la sua morte, Pasolini ne aveva già revisionato le bozze presso l’editore Garzanti) ed è molto più che una raccolta di articoli, interviste, recensioni. Piuttosto un libro che il lettore deve ricostruire: “È lui che deve rimettere insieme i frammenti di un’opera dispersa e incompleta. È lui che deve ricongiungere i passi lontani che però si integrano.”

Tra questi scritti il famoso “romanzo delle stragi” con il celebre “io so…” http://www.pasolini.net/saggistica_scritticorsari_c.htm

 

Lettere luterane

Una raccolta di articoli che Pier Paolo Pasolini pubblicò sulle colonne del quotidiano Corriere della Sera e del settimanale Il Mondo nell’ultimo anno della sua vita. Tra questi l’atto di accusa del potere democristiano nel famoso “processo”:

Dunque: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione di denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la CIA, uso illecito di enti come il SID, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna, distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità delle degradazione antropologica degli italiani, responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell’abbandono selvaggio delle campagne, responsabilità dell’esplosione della cultura di Massa e dei Mass Media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, responsabilità del decadimento della Chiesa e infine, oltre a tutto il resto, magari anche distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori.
Ecco l’elenco, l’elenco morale dei reati commessi da coloro che hanno governato l’Italia negli ultimi trent’anni e specie negli ultimi dieci: reati che dovrebbero trascinare almeno una dozzina di potenti democristiani sul banco degli imputati, in un regolare processo penale, simile, per la precisione, a quello celebrato contro Papadopulos egli altri colonnelli.

 

Petrolio

Opera incompiuta dello scrittore che venne pubblicata solamente nel 1992 suscitando molto scalpore. Essa racchiude in sé tutti gli elementi della grande tradizione letteraria e ritrova il suo legame con il grande romanzo del Settecento e dell’Ottocento. Vi è nell’opera la descrizione impietosa di una società ostile e nemica che si mescola a una viva confessione autobiografica piena di sensi di colpa, di sconforti, di desideri e di ribellioni. Il romanzo diventa così sociale e oggettivo, specchio di una tragedia collettiva ma anche personale.

 

Le sceneggiature

Pubblicate da Garzanti in volume sono le quattro sceneggiature corrispondenti a “Il Vangelo secondo Matteo” del 1964, “Uccellacci e uccellini”del 1965, “Edipo re” del 1967 e “Medea” del 1970.

E’ un’occasione per vedere o rivedere dei capolavori cinematografici come “Il Vangelo secondo Matteo” e “Uccellacci e uccellini”. http://www.youtube.com/watch?v=YD6-q39hblM&feature=related

 

Infine una novità su Pasolini:

pasolini_una_morte_violenta-55eadIn occasione dell’anniversario Castelvecchi editore pubblica PIER PAOLO PASOLINI – UNA MORTE VIOLENTA di LUCIA VISCA. L’autrice fu la prima cronista ad accorrere sulla scena del delitto. Lì, su quella spiaggia sporca di sangue e povertà, insieme al cadavere del poeta giacevano alcuni indizi importantissimi: dettagli trascurati dai primi investigatori ma che, a distanza di trentacinque anni dall’assassinio dell’autore di Ragazzi di vita, tornano alla ribalta grazie alla riapertura delle indagini voluta dal Tribunale di Roma nella primavera del 2010.

Un pensiero su “Consigli di lettura per novembre (omaggio a Pasolini)”

  1. LA FILANDERA

    Mi vò in filanda, mi vò in filanda,
    Ma tutt ol dì me pias cantà.
    L’è la mia mamma che la me manda
    L’è ol gran besògn de guadagnà.

    Se l’aria bona dént là la manca,
    Me fa nigott anca patì,
    Me prèmm ciapàlla una quai palanca
    Gh’ho i mè vegitt da mantegnì.

    Gh’ho l’amoroso che l’è soldato
    E caporale forsi l’sarà;
    Ma quand el torna lu ‘l m’ha giurato
    Che mè marì al diventerà.

    Mi sont allegra, mi vò in filanda,
    E preghi intant ch’a vegna ol dì
    Che la Madonna, lu a cà la manda,
    Che mi finissa de patì.
    (Brianza)

    da Canzoniere Italiano – Antologia della poesia popolare
    a cura di Pier Paolo Pasolini

    Tra i saggi proporrei quel suo “Canzoniere Italiano” sulla poesia popolare, che sviluppa uno studio sicuramente diverso rispetto a quanto viene proposto oggi in certe “rivalutazioni” regionalistiche.

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