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3 pensieri su “Buon 25 Aprile da UPper”

  1. Acune persone sono profeti del loro tempo e ancor più del tempo a venire.
    L’indifferenza è più feroce oggi e il qualunquismo impera, coltivato ad arte da alcuna politica così da agire meglio indisturbata. Sembriamo vaccinati a qualsiasi attacco alla democrazia, alla giustizia, al bene comune e al buon senso. Stiamo perdendo la pietà e la compassione.
    Penso che il nosto compito oggi sia, oltre quello di vivere con pienezza ed impegno la nostra vita, anche quello di dare un nostro contributo affinchè vi sia una nuova educazione alla partecipazione. Perchè tutti si sentano importanti e fondamentali con la ricchezza delle proprie esperienze e sensibilità nella costruzione di una civiltà che guardi al benessere collettivo.

  2. C’è una poesia che sempre mi ritorna in questa ricorrenza ed è quella che Calamandrei incise nella lapide di ignominia a Cuneo in “onore” di Albert Kesserlig il quale riteneva che gli italiani gli dovessero tanta riconoscenza da dovergli erigere un monumento ……. e così fu fatto:

    Lo avrai
    camerata Kesselring
    il monumento che pretendi da noi italiani
    ma con che pietra si costruirà
    a deciderlo tocca a noi.

    Non coi sassi affumicati
    dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
    non colla terra dei cimiteri
    dove i nostri compagni giovinetti
    riposano in serenità
    non colla neve inviolata delle montagne
    che per due inverni ti sfidarono
    non colla primavera di queste valli
    che ti videro fuggire.

    Ma soltanto col silenzio del torturati
    più duro d’ogni macigno
    soltanto con la roccia di questo patto
    giurato fra uomini liberi
    che volontari si adunarono
    per dignità e non per odio
    decisi a riscattare
    la vergogna e il terrore del mondo.

    Su queste strade se vorrai tornare
    ai nostri posti ci ritroverai
    morti e vivi collo stesso impegno
    popolo serrato intorno al monumento
    che si chiama
    ora e sempre
    RESISTENZA

    A questo vorrei aggiungere un pensiero di Gramsci, credo che sia gia stato inserito in questo blog ma vale sempre la pena rileggerlo:

    “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

    L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

    Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

    Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

    11 febbraio 1917

    Credo che ogni mio ulteriore commento sia superfluo!
    Buon 25 Aprile!!

  3. La nostra Presidente Cinzia Mauri ha scritto il messaggio che leggete sopra con gli auguri per il 25 aprile.
    Cinzia ha saputo trovare le parole giuste rivolgendo un pensiero ai popoli che lottano per la democrazia, come i partigiani lottarono dal 1943 al 1945 contro il nazifascismo, restituendo, con il loro sacrificio, dignità al popolo italiano.
    Si dice “ora e sempre Resistenza”, nel senso che i valori di libertà, democrazia, solidarietà, partecipazione, dialogo, incontro, valori etici e valori politici ad un tempo, sono spesso, anche oggi messi in discussione.
    Quindi il nostro impegno deve essere quello di presidiare quei valori e quei principi e lottare democraticamente, con il ragionamento ed il dialogo per affermarli.
    Buon 25 aprile e buona Pasqua a tutti.

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