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Chernobyl a Monte Marenzo 25 anni dopo

Per i “vecchi” che hanno vissuto il disastro della centrale nucleare di Chernobyl, la serata di ieri in sala civica ha fatto loro ricordare i drammatici giorni del 1986, quando, quattro giorni dopo l’esplosione del reattore n. 4 , la nube radioattiva raggiunse anche i nostri cieli, qui a Monte Marenzo e nel Lecchese.

Per i “giovani”, che quella tragedia non la ricordano perchè erano piccoli o non ancora nati, la proiezione del film  “Chernobyl: cronaca di una settimana difficile”, è stata l’occasione per capire quali danni provocò ed accostare quell’evento a quello vissuto i mesi scorsi in Giappone, nella centrale di Fukushima.

La nostra Associazione culturale UPper ha ritenuto di cogliere l’occasione della proiezione del film, presentato a Monte Marenzo nel 1987, per condividere testimonianze e solidarietà utili a compiere scelte consapevoli in vista del prossimo referendum che chiede la rinuncia all’impiego dell’energia nucleare.

Il film fu “scovato” da Graziano Morganti in uno dei suoi viaggi e lo propose nella Festa dell’Unità a tema di quell’anno, “Festambiente”, che vide anche la partecipazione del Console Sovietico.

Ieri sera Graziano ha ripercorso le vicende di quegli anni e ha stimolato un dibattito intenso sulla attualità della follia nucleare.

Tra i “reperti” mostrati durante la serata, anche una copia del periodico Pais Pais 1986, uno speciale di 20 pagine dedicato al nucleare che la sezione del PCI di Monte Marenzo diffuse nel maggio del 1986, a pochi giorni dal disastro di Chernobyl e appena a ridosso dei referendum di allora che fermò la costruzione di Centrali nucleari in Italia e che ora il Governo Berlusconi vuole riproporre.

“Chernobyl:
cronaca di un disastro”

Ecco la “favola” Benvenuto, tratta da Pais del maggio 1986, che Graziano scrisse a quell’epoca, immaginando una lettera al figlio nel 2016.

Tra gli interventi dopo la proiezione del video, il più commosso è stato quello di Anna Ceconi, del Gruppo ProInfanzia di Les Cultures, che ancora oggi, a distanza di 25 anni dalla catastrofe di Chernobyl, ospitano nel lecchese i bambini ucraini sono i più esposti alle drammatiche conseguenze di una situazione sanitaria e sociale precaria.

Anna Ceconi ha ricordato che è sempre possibile partecipare alle adozioni o contribuire economicamente ai Progetti Pro Infanzia di Les Culture (vedi il sito http://www.lescultures.it/ ).

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