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Il centenario dell’unità d’Italia 1961 nei ricordi di Marilena, una ragazzina di allora

Stamattina, vista la giornata uggiosa, ho aperto la mia libreria alla ricerca di un libro.

Sorpresa: mi è capitato per primo tra le mani un libretto ben tenuto, rivestito di una copertina di carta blù, che si usava una volta per mantenere intatti i libri importanti, con una piccola etichetta bianca, su cui si legge il titolo, scritto con penna stilografica dell’epoca:

 

“I grandi fatti che portarono all’Unità”

Si tratta di un libretto di 168 pagine che parte dal 1815 e arriva alla Costituzione italiana, firmato addirittura dal mio preside della scuola media di Rho.

Collana diretta da A. M. Ghisalberti, Presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano su incarico del Ministero della Pubblica Istruzione e distribuita a tutti gli studenti.

 

Quanti ricordi improvvisi e dimenticati  da ben 50 anni:

che primavera bella è stata quella del centenario dell’Unità d’Italia: un gran parlare, un gran studiare di storia, ma anche tante gite alle manifestazioni organizzate e ai musei: a Torino, a Milano,a  Bergamo,  al quadrilatero di  Legnago, Custoza, Pastrengo, Mantova, a Solferino.

E questo libretto così ben conservato, che ha superato diversi traslochi nella mia vita, è testimonianza dell’atmosfera creata intorno ad  un avvenimento così importante, che una ragazzina  appena adolescente aveva assorbito in quella primavera lontana.

 

Stamane ho di nuovo sfogliato questo libro scritto  su pagine fitte fitte, ricche anche delle  testimonianze dei protagonisti.

Mi sono soffermata sul  proclama di Giuseppe Garibaldi fatto da Salerno  al popolo di  Napoli il giorno 7 settembre 1860 di mattina,  che si chiude con queste parole:

 

……….

“Lo ripeto, la concordia è la prima necessità dell’Italia. Dunque i dissenzienti di una volta, che ora sinceramente vogliono portare la loro pietra al patrio edificio, noi li accoglieremo come fratelli.

Infine, rispettando la casa altrui, noi vogliamo essere padroni a casa nostra, piaccia o non piaccia ai prepotenti della terra”

……….

 

 

Centenario

3 pensieri su “Il centenario dell’unità d’Italia 1961 nei ricordi di Marilena, una ragazzina di allora”

  1. Ciao a Tutti,
    spero che tutti questi ricordi d’Italia’61 un giorno possano entrare a far parte del nostro album dei ricordi che stiamo realizzando sul sito “www.italia61.it” cercando di diventare il sito di riferimento del Centenario dell’Unità d’Italia. Dal 2006 è nata anche un’associazione “Amici d’Italia’61” che negli anni sta realizzando mostre o iniziative per raccogliere tutte quelle informazioni e racconti che andrebbero persi nel tempo. Venite a trovarci sul sito ed a conoscere le nostre iniziative. Grazie! Michele

  2. Anch’io c’ero, avevo 10 anni e la mia famiglia mi ha portato a Torino ad Italia ’61. E’ stata un’esperienza indimenticabile: le bandiere tricolori che sventolavano in un salone chiuso, il cinerama, sembrava di stare dentro al filmato, il viaggio nell’Autostrada del Sole appena inaugurata…la visita a Palazzo Carignano, il Primo Parlamento d’Italia, il seggio dove sedeva Cavour….tanti ricordi. Anch’io avevo l’album delle figurine dell’Unità d’Italia, con la copertina verdina. Era bellissimo raccogliere queste figurine, alcune erano a metà e bisognava completarle. A scuola, in quinta ci hanno distribuito il libretto con la Costituzione, nella copertina c’era la coccarda tricolore come nella foto sopra, ce l’ho ancora!
    Eravamo tanto più semplici, ma riuscivamo ad emozionarci e ci credevamo davvero negli ideali…

  3. La scoperta di Marilena mi ha ricordato anche il mio 1961, l’anno del centenario. Ammetto che nel nostro paesello tra figli di contadini e di operai, ed io uno di loro, per noi ragazzi l’anniversario è più o meno coinciso con l’apertura del primo negozietto non alimentare. Che meraviglia! C’era di tutto. Casalinghi. giocattoli, utensili, elettrodomestici, e figurine. Da qui la nostra prima raccolta di figurine, dal Congresso di Vienna fino alla morte di Garibaldi. Un album bellissimo, coloratissimo e molto dettagliato sul nostro Risorgimento. Per anni e anni tutto quello che ho imparato sul quel periodo l’ho letto lì, e ancora ho sotto gli occhi delle immagini simbolo, quelle che ti porti per tutta la vita. Gli austriaci che sbuffavano il fumo di sigaro sulla faccia dei milanesi, Vittorio Emanuele che declama “il grido di dolore che da ogni parte d’Italia si leva presso di noi…, Garibaldi ferito ad una gamba, ecc.
    Adesso c’è la raccolta dei Pokemon e nelle fantasie dei bambini rimarranno, mostri con superpoteri,uguali ai calciatori contemporanei.

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