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Approvato il regolamento orti pubblici

Da quasi trent’anni gli abitanti degli insediamenti del Piano di Edilizia Economica Popolare (PEEP) di via Prato della Sorte e di via della Pace coltivano gli orti domestici su un’area comunale data in uso dall’allora sindaco Ermanno Bonanomi.

A distanza di tanto tempo si è reso necessario fissare in un regolamento l’assegnazione degli orti, le modalità di come coltivarli e usarli, i diritti e gli obblighi che impegnano i conduttori nei confronti di una proprietà pubblica. Le norme che lo scorso martedì 27 sono state approvate dal Consiglio comunale sono estese anche agli orti e al giardino da assegnare agli affittuari di Casa Corazza.

Di seguito riportiamo la relazione svolta dall’assessore Franco Rota, prima che si allontanasse dall’aula per un diverbio con la minoranza. Dopo una discussione molto serrata il regolamento è stato approvato con otto voti favorevoli e nessuno contrario. I due componenti della minoranza presenti, Mangili e Caneschi, non hanno partecipato al voto per il dissenso su alcuni contenuti della norma regolamentare e perché hanno ritenuto di essere incompatibili, a parere di Gandolfi erroneamente,  per un rapporto di parentela con alcuni residenti dell’area PEEP.

RELAZIONE ASSESSORE ROTA SUL REGOLAMENTO ORTI. CONSIGLIO COMUNALE 27.03.2012.

Prima di entrare nel merito del Regolamento degli orti pubblici al voto di questa seduta del Consiglio comunale è opportuno farne una breve cronistoria, al fine di inquadrare meglio i termini della questione.

Innanzitutto è bene chiarire che le aree in questione sono pertinenti al Centro sociale Casa Corazza che ospita alloggi comunali per anziani e al comparto del Piano di Edilizia Economica Popolare (PEEP), anche se le vicende che le hanno determinate sono diverse.

L’area PEEP vede l’avvio all’inizio degli anni ’80 aseguito degli insediamenti di edilizia convenzionata, quando il comune affidò al soggetto attuatore,la Cooperativa EdiliziaCalolziese, il compito di manutenere il verde delle aree di pertinenza dell’intero comparto, che non erano state oggetto di frazionamento e di cessione ai residenti.

L’allora sindaco Bonanomi, nel 1984, diede a questi la possibilità di coltivare ad orti la striscia di terreno tra Via Prato della Sorte e il torrente Bisone, in cambio di un regolare taglio dell’erba nelle aree standard destinate dal Piano di Zona a verde pubblico, così come tutt’oggi si configurano.

Bisogna riconoscere che la collaborazione ha funzionato egregiamente per quasi trent’anni, nonostante la totale assenza di un accordo formale tra le parti: le aree verdi sono state sempre curate e gli orti condotti dai residenti non hanno mai dato luogo a contenziosi o litigi, nonostante nel frattempo il numero dei lotti con questa destinazione fossero decisamente inferiori alle unità abitative che si erano andate ad edificare.

Da pochi anni questo accordo non funziona più e le aree comuni, a causa principalmente della età dei residenti, non vengono manutenute come si deve, rendendo quindi necessario regolamentare formalmente i rapporti con quanti continuano a condurre gli orti.

La situazione di Casa Corazza è leggermente diversa, nonostante non ci siano obblighi di manutenere gli appezzamenti di proprietà comunale limitrofi, quali l’area gioco dei bambini e il giardino. Gli orti pertinenti all’edificio comunale sono stati da qualche tempo abbandonati, anche per questi a causa dell’età avanzata delle persone ive residenti.

In ambedue i casi il rimedio è lo stesso. Si tratta di approvare un Regolamento che disciplini il rapporto tra il comune e i conduttori delle aree in questione, dove si prevedano oneri e impegni a carico dei rispettivi soggetti interessati.

Innanzitutto intendiamo confermare la natura delle aree adibite ad orti e considerarle, come da sempre sono, di pertinenza rispettivamente del Piano Edilizia Economico Popolare (PEEP) e del Centro Sociale di Casa Corazza. Così come riteniamo giusto riconoscere il valore ambientale e sociale di queste esperienze condotte da più decenni e confermare la prelazione dei residenti nei rispettivi comparti, a condizioni, questa volta, ben definite e disciplinate.

Tutto ciò ha indotto l’Amministrazione comunale a predisporre un Regolamento che consideriamo ben strutturato e in grado di ristabilire proficui rapporti di collaborazione con i cittadini interessati.

In particolare l’articolato proposto persegue una pluralità di obiettivi, che possiamo così sintetizzare:

  • confermare la funzione sociale e di presidio ambientale degli orti pubblici;
  • non disconoscere il lavoro svolto in quasi trent’anni dagli abitanti delle aree interessate;
  • stabilire una modalità di assegnazione che tenga conto delle condizioni socio-economiche dei soggetti e una scadenza temporale delle concessioni;
  • definire precise norme nella conduzione dei fondi;
  • prevedere il versamento di un modesto corrispettivo a carico degli assegnatari da destinare alla manutenzione del verde pubblico;
  • stabilire una verifica ed efficacia delle norme regolamentari allo scadere del primo anno di applicazione.

E’ bene precisare che nell’area PEEP le aree interessate dagli orti fanno parte di un unicum urbano e sociale (abitazioni, aree di riposo comuni, orti, parcheggi, ecc.), dove a suo tempo si convenzionò che nel Piano di Zona non si doveva procedere alla suddivisione mediante recinzioni tra edifici, pertinenze, aree di uso pubblico.

Nella elaborazione del Regolamento si è inoltre tenuto conto di alcune specificità:

  • i lotti individuati nell’area PEEP, dopo il rilievo effettuato dall’Ufficio Tecnico, sono stati ridotti rispetto alla situazione precedente, in quanto si è resa indisponibile alla coltivazione la fascia di rispetto dal torrente Bisone. Gli appezzamenti ricavati ammontano a29 afronte di 72 unità abitative;
  • gli orti non hanno alcun servizio accessorio per la conduzione dei fondi (soprattutto approvvigionamento idrico e ricovero attrezzi), pertanto dovranno provvedere i conduttori stessi che comunque sono favoriti dal fatto di abitare nelle vicinanze dei lotti;
  • in ultimo, il regolamento prevede che se alcuni orti non dovessero essere richiesti dai residenti PEEP, potranno essere assegnati ad altri cittadini di Monte Marenzo (la stessa cosa vale per Casa Corazza).

il Regolamento è articolato per rispondere alle esigenze che abbiamo precedentemente richiamato.

Gli articoli iniziali definiscono le pertinenze e i beneficiari delle concessioni, stabilendo alcune cause ostative alla conduzione degli orti, in particolare la disponibilità per il residente di disporre di altre aree agricole, o comunque coltivabili (artt. 1,2,3,).

L’art. 4 definisce le modalità di partecipazione al bando di assegnazione, i parametri sui quali dovrà essere formata la graduatoria e i criteri di assegnazione.

L’art. 5 la durata della concessione, che è prevista in cinque anni, mentre l’art. 7 che definisce le dimensioni dei lotti.

L’art. 8 istituisce un canone di locazione che il comune impiegherà per la manutenzione del verde, mentre gli articoli 9 e 10 indicano le modalità di conduzione degli orti, avendo cura di tutelare il limitrofo torrente Bisone, la piccola fauna propria delle aree libere, l’impiego di prodotti e pratiche non nocive all’ambiente.

Gli ultimi articoli trattano delle controversie, delle modifiche del Regolamento e di alcuni impegni dei conduttori relativamente alla introduzione della nuova disciplina.

Negli allegati è, in particolare, contenuta la scheda con l’indicazione dei punteggi che determinano il tipo di assegnazione, orientati a favorire:

  • i pensionati
  •  le famiglie con reddito basso
  •  le persone con la maggiore età
  • le famiglie numerose e le persone sole.

Nel’anno di applicazione sperimentale del Regolamento, soprattutto delle nuove modalità di conduzione degli orti pubblici, ricaveremo utili indicazioni per aggiustare eventualmente il tiro.

 

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