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Cifre e riflessioni del bilancio comunale 2013

“Le decisioni contenute in questo bilancio preventivo, ripeto prese con profondo disagio da parte di tutti noi [il riferimento è all’aumento dell’IRPEF, dell’IMU sui fabbricati D e all’introduzione della Tares, ndr], sono però sembrate l’unica possibilità per dare al prossimo governo locale le risorse per mantenere un dignitoso livello di servizi essenziali e di funzioni istituzionali. Non abbiamo fatto dei calcoli elettoralistici in previsione delle elezioni comunali del prossimo maggio, non abbiamo cercato di nascondere sotto il tappeto le difficoltà per continuare ad avere il consenso.

…Sappiamo di assumere decisioni difficili e impopolari, ma le preferiamo di molto alle insopportabili manfrine demagogiche e populiste che non portano da nessuna parte, o meglio portano al declino. …[Lo facciamo] senza aspettare che lo faccia qualcuno al posto nostro, assumendoci in prima persona l’onere e la responsabilità di farlo nel nostro piccolo, mentre quanti hanno maggiori poteri e maggiore forza di incidere sulla situazione, il coraggio proprio non riescono a darselo.”

Questi i passaggi più significativi contenuti nella relazione dell’assessore al bilancio, Ornella Chiari, in occasione della presentazione in Consiglio comunale della proposta di Bilancio Preventivo 2013 (l’approvazione è prevista per il 26 novembre).

Previsione che approvata alla fine dell’esercizio equivale quasi a un consuntivo. E’ la prova inoppugnabile del caos legislativo che ha pesantemente condizionato l’esercizio dell’anno in corso e che, senza precise indicazioni nella legge di stabilità in discussione in Parlamento, rischia di compromettere anche nel 2014 i servizi e gli interventi dei comuni.

Di seguito riportiamo integralmente la relazione dell’assessore Chiari e i dati riassuntivi di bilancio.

La proposta del Bilancio di previsione per l’anno 2013, comprensiva di tutti gli allegati, viene posta all’attenzione del Consiglio Comunale dopo un percorso di definizione incerto, lungo, complesso e ancora instabile, rispetto a precari e futuri scenari legislativi in tema di:

  • organizzazione e sistema tariffario per la raccolta, riciclo e smaltimento dei rifiuti;
  • permanenza o meno del patto di stabilità per i comuni sino a 5.000 abitanti;
  • trasferimento dei contributi statali;
  • fondo regionale sui servizi socio-assistenziali.

Il perdurare della crisi sembra confermare, nelle sue alterne fasi, una complessa transizione verso nuovi equilibri, ponendo numerosi interrogativi che richiedono scelte profondamente riformatrici e innovative. La politica ancora non è riuscita a realizzare questo obiettivo con idee, chiarezza e coerenza necessarie.

Siamo in un Paese che in questi anni paga il conto di non aver fatto riforme strutturali, avverte ogni giorno il peso della fragilità europea e si è ostinato, e si ostina, a non voler fare i conti con la sua storia: uno Stato elefantiaco, incapace di onorare i suoi debiti, con una burocrazia pervasiva, con un tasso di evasione strutturalmente elevato, con un’alta pressione fiscale non più sostenibile, soprattutto perché orientata a contenere il debito (con poca fortuna) piuttosto che sostenere gli investimenti produttivi.

In questi ultimi bilanci, inoltre, lo Stato ha attuato anche una politica che definirei “lancia il sasso e nascondi la mano”, trasferendo sui Comuni, oltre ai maggiori tagli per il risanamento dei costi dell’amministrazione pubblica, anche il compito di “gabelliere” nei confronti dei cittadini, con nuovi e pesanti tributi, o di aumenti di quelli esistenti, scaricando quindi sugli amministratori locali la responsabilità agli occhi dei contribuenti.

Dopo l’inizio della crisi, il nostro Comune, ma è una situazione generalizzata, è stato costretto a fare bilanci di previsione di contenimento della spesa e mantenimento dei servizi. Impossibilitato a formulare nuovi progetti, assumere impegni o altre iniziative necessarie ai nostri cittadini e al territorio, in quanto avrebbero comportato nuovi investimenti e spese.

E questo abbiamo fatto, consapevoli di fare scelte a scapito di qualcuno e a vantaggio di altri, in un tentativo di mantenere la vocazione che Monte Marenzo ha sempre avuto: una forte attenzione e una elevata spesa per servizi alle famiglie e alle persone.

Una scelta che ha comportato e comporta anche in questo bilancio di previsione di scegliere tra il taglio radicale dei servizi, o la richiesta ai cittadini  di sostenere un grande sforzo economico, di solidarietà e di sacrificio, per una tenuta sociale più che mai indispensabile in questo momento.

Una fase che nessuno sa quanto potrà durare, ma che richiede ad ognuno per la propria competenza e il proprio compito, di partecipare e di agire, pur mantenendo le proprie idee ed esprimere le proprie emozioni, anche con grande spirito di responsabilità e razionalità, affinché non si inneschino degrado civile e tensioni sociali, in attesa che una “nuova saggezza” pervada la nostra politica e il nostro Stato.

In un Paese ingessato, rallentato dalla burocrazia e dalla sovrapposizione delle competenze, la forza della Stato deve risiedere nella sua capacità di gestire seriamente le proprie competenze, fare scelte coraggiose e rivoluzionarie rispetto alla propria organizzazione amministrativa, ma soprattutto rispetto ad una nuova idea di economia che possa rilanciare lo sviluppo e il progresso delle realtà produttive come la nostra.

Non ci sono scorciatoie possibili e prima lo si capisce meglio è.

IL BILANCIO

La previsione del 2013, che ormai si può considerare quasi un bilancio consuntivo, poiché comprende 10 mesi di valori oramai consolidati, è in equilibrio con alcuni provvedimenti che vi espliciterò in seguito.

I consiglieri hanno visionato i documenti agli atti e avuto la possibilità di un confronto nel Gruppo di lavoro, quindi mi limiterò ad una esposizione delle voci più significative.

  • Le spese per le funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo rimangono pressoché invariate rispetto al 2012 confermando la discesa graduale dal 2008.

In valori assoluti l’importo è maggiore poiché gioca per il 2013 l’assunzione in ruolo del segretario comunale per buona parte dell’anno in convenzione con Carenno, Eupilio e Proserpio. Nelle entrate questa maggiore spesa viene compartecipata dal rimborso degli altri comuni. Quindi per il 2013 si conferma per questa voce di spesa circa lo stesso costo del 2012. Cosa diversa sarà invece per il 2014, quando sarà improrogabile la soluzione del ruolo di segretario per il nostro comune.

Segnaliamo che a seguito della convenzione con il Comune di Carenno ed Erve per l’ufficio tecnico associato il costo di questa funzione per il nostro comune diminuirà (rimborso del comune di Erve) di circa 4.620 euro.

  • Sono stabili le spese per la polizia locale. Questa funzione è, insieme ad altre, oggetto di incontro con i comuni limitrofi per una prospettiva di gestione associata.
  • Istruzione pubblica. La spesa per la scuola dell’infanzia e primaria si mantiene agli stessi livelli del 2012. Alla voce Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi la spesa risulta inferiore di circa 11.000 euro, poiché la prima  rata delle “Provvidenze economiche per il diritto allo studio”, normalmente erogata entro l’anno, verrà pagata nel 2014 facendo coincidere l’anno scolastico con l’anno di bilancio, ma anche a causa del protrarsi della data di approvazione del Bilancio preventivo. Con riferimento invece all’importo di questa provvidenza, come verrà poi dibattuto al 4° punto dell’ordine del giorno di questa sera, è stato fatto un ulteriore contenimento abbassando la fascia Isee che determina il diritto di richiesta. Questa riduzione è andata a favore del servizio di sostegno educativo dei bambini disabili nella scuola dell’obbligo e per le spese di frequenza al CDD e ai corsi professionali di Lecco. E’ bene sottolineare come il numero dei nostri ragazzi con problemi di disabilità risulta purtroppo in aumento.
  • Nella logica di un sacrificio distribuito nella funzione relativa alla cultura ed ai beni culturali si effettua un piccolo taglio anche a carico della biblioteca con l’impegno per il 2014, se possibile, di ripristinare il precedente stanziamento.
  • Funzioni nel settore sportivo e ricreativo. La spesa rimane invariata anche perché non sarebbe possibile ridurla, in quanto è quasi esclusivamente dovuta alla quote di interesse sui mutui relativi. 
  • Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti. La spesa è in aumento rispetto al 2012 a causa dello spazzamento della neve all’inizio dell’anno dovuto ai numerosi interventi a seguito delle continue nevicate. Inoltre, nel 2013, abbiamo attivato il mutuo per l’opera del Ponte del Piodino a seguito della comunicazione della Provincia di approvazione del progetto definitivo del lavoro, con quindi il relativo addebito degli interessi passivi a partire da quest’anno pari a 8.600 euro. A seguito degli eventi franosi della Levata e delle nuove indicazioni provinciali per il congelamento di tutte le opere, salvo quella della viabilità di Vercurago, la spesa degli interessi passivi di questo mutuo verrà spostata ad altro capitolo come dirò in seguito.
  • Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente. Anche le spese previste in questo capitolo sono allineate con l’anno precedente. Salvo una voce di nuova costituzione che, però, nasce e muore nel 2013, e che è un contributo pensato per attutire l’impatto che la Tares provocherà sulle famiglie numerose. Questo stanziamento di euro 10.000 è finalizzato al sostegno delle famiglie con più di 3 persone, introducendo anche un parametro che diversifichi il contributo in ragione della superficie degli alloggi.
  • Funzioni nel settore sociale. Ci sono stati aumenti di contributi per famiglie in condizioni di disagio per circa 3.000 euro. La partecipazione alla frequenza del Centro Diurno Disabili sale di circa 2.000 euro. Come dicevo, per quanto riguarda il Piano diritto allo studio, vi è una maggiore spesa per educatori a scuola o in famiglia per circa 7.600 euro. Così come la nostra quota di spesa per le assistenti sociali sale rispetto al 2012 a causa del fatto che la Comunità Montana, malgrado rimanga ente capofila della convenzione sui servizi sociali della Valle San Martino e si faccia carico dell’ospitalità e dell’organizzazione degli operatori, non erogherà a partire da quest’anno più nessun contributo, e pertanto il costo della convenzione sarà a totale carico dei comuni. Si è ridotta la spesa per il SAD – Servizio di Assistenza Domiciliare – soprattutto perché quest’anno vi è stata una minore richiesta da parte delle persone anziane. Poi vi è stata la spesa straordinaria di 11.000 euro per l’emergenza della frazione Levata. Al riguardo qui ringrazio pubblicamente quanti sono intervenuti a fianco del nostro Comune. Sono stati raccolti circa 6.100 euro da parte di privati ed associazioni. La Prefettura ci ha promesso una sua partecipazione alla spesa (abbiamo previsto prudenzialmente in questo bilancio un contributo di 6.000 euro). Confidiamo in una maggiore generosità di quanto noi attribuiamo per prudenza amministrativa. Inoltre, come abbiamo fatto con una lettera a quanti hanno messo a disposizione gratuitamente strutture e servizi per circa 10.000 (una valutazione a spanne ma riteniamo veritiera), di nuovo pubblicamente ringraziamo per aver permesso in breve tempo di dare una ospitalità decente alle famiglie della Levata evacuate per più di un mese.

La spesa corrente che comprende tutte queste voci che vi ho indicate totalizza a € 1.505.045,00. L’equilibrio di bilancio si ottiene con entrate pari alla spesa.

Quindi visitiamo le entrate correnti.

Entrate extra tributarie

Sono le entrate dirette del Comune. Per esemplificare (Diritti di segreteria, sanzioni amministrative e per violazioni del codice della strada, proventi per i servizi cimiteriali, proventi per i servizi mensa, concorso spese per assistenza domiciliare anziani, canoni di locazione immobili comunali, ecc.).

Su queste voci vi sono delle entrate minori.

  • Il canone corrisposto dalla banca per i locali all’interno del comune, scotto necessario per mantenere il servizio bancario in centro e a disposizione dei cittadini (-5000 EURO)
  • Centro prima infanzia (-10.614 euro). 

Altre voci invece sono in incremento.

  • L’impianto fotovoltaico (8000).Si aggiungono per il 2013 due voci inerenti la materia del canone che le società di gestione dei servizi (gas, luce, telefonia su rete fissa, acqua, ecc.) dovrebbero corrispondere al comune per il passaggio delle reti sul territorio comunale. Quindi in attesa che tutta questa materia venga regolamentata, a seguito di richieste puntuali, il comune ha introitato per la rete gas 8.000 euro. Per quanto riguarda le altre reti, dopo aver approvato il regolamento di cui al punto 5 dell’ordine del giorno di questa sera, dovremmo poter incassare anche altri canoni per i servizi sopra e sotto suolo comunale, che riteniamo prudenziale indicare in 5.000 euro.
  • Rimborso dei comuni per la convenzione sul segretario comunale (39.500 euro).
  • Rimborso per servizio associato ufficio tecnico (4.620 euro).
  • Contributo della prefettura per l’evento franoso Levata (6.000 euro).
  • Contributo da privati per l’evento alla Levata (6.100 euro).

Queste voci in aumento significano che l’amministrazione ha una capacità, anche in un periodo di congiuntura, di cercare tra le pieghe tutte le possibilità per aumentare le proprie entrate da altre fonti, che non siano quelle tributarie e tariffarie.

Entrate derivanti da contributi e trasferimenti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici.

Leggendo il saldo del capitolo sembrerebbe in aumento. Invece è solo un’illusione. L’IMU precedentemente incassata direttamente dal Comune per effetto del non pagamento della prima rata diventa un rimborso dello Stato. Sulla 2^ rata è tutto da definire. L’abbiamo messa in entrata tributaria in quanto a ieri non era ancora stata ufficialmente sospesa.

In realtà su questa tipologia di entrata dà come risultato oggettivo che lo Stato con la spending review ci taglia ancora per il 2013 circa 56.000 euro.

Sul contributo per la Sezione Primavera – 4.000 euro (siamo passati da 28.000 euro nel 2008 a 0 euro nel 2013).

La Regione per Centro prima infanzia -3.500 euro (si è passati dagli 8.000 euro del 2008 agli attuali 0 euro).

Fatta la somma tra entrate dirette e contributi – esaurite per quest’anno le possibilità del comune di incrementare queste entrate – la differenza necessaria per il pareggio di bilancio deriva dalle entrate tributarie: l’elemento variabile dei bilanci.

Lo Stato ha individuato nelle imposte comunali una delle fonti principali per reggere negli equilibri nazionali. Tagliare i finanziamenti ai comuni e costringere questi, per garantire i servizi essenziali, a tassare i cittadini.

ENTRATE TRIBUTARIE

Per quanto riguarda le imposte sulla pubblicità e sull’occupazione di spazi ed aree pubbliche l’introito rimane invariato dato che è convenzionato con gli Enti gestori e riscossori dei tributi.

Per l’IMU, sorvolando su quanto è successo e quanto potrebbe ancora succedere, i dati indicati in bilancio sono ancora provvisori. Partendo dal presupposto che quanto perso dal comune (prima casa e IMU sugli immobili D per l’aliquota base), che verrà rimborsata per intero dallo Stato, abbiamo ritenuto possibile chiedere alle aziende, che con l’introduzione della Tares avranno uno sconto rispetto a quanto pagavano con la Tarsu, un’ulteriore contributo portando la tassazione degli immobili D dallo 0,78% allo 0,82%.

Per la Tares il nostro Comune, in presenza di una confusione totale, che dura ancora oggi sulla possibilità di tornare alla Tarsu, ma considerato:

  • la necessità di coprire comunque i costo del servizio al 100%;
  • l’impossibilità di annullare i ruoli che oramai sono stati elaborati e predisposti a seguito di quattro mesi di studio e di proiezioni;
  • l’obbligo per i cittadini di versare entro il 16/12/2013 la quota dello 0,30 a favore dello Stato;

ci ha indotto a mantenere l’introduzione della Tares per l’anno 2013, ma di approvare un contributo i cui valori sono indicati nella delibera della Giunta Comunale del 29.10.2013. Questo per attenuare l’impatto di questa nuova tassa sulle famiglie numerose, introducendo però un principio di necessità delle famiglie e un seppur elementare valutazione del valore dell’immobile. Consapevoli che è solo un piccolo e imperfetto strumento di perequazione.

Nulla siamo riusciti a fare per ridurre quello scompenso su alcune attività terziarie, provocato secondo noi dal fatto che le tabelle del decreto dl 201/11 sulle attività non tiene conto delle dimensioni geografiche in cui queste operano.

L’ammontare dei contributi a sostegno delle famiglie numerose, come detto precedentemente, ammonta a 10.000 euro di spesa. Le modalità per l’erogazione verranno rese pubbliche e disponibili alla popolazione dopo l’approvazione del bilancio.

In ultimo, dovendo pareggiare il bilancio, abbiamo deciso, anche se non a cuor leggero, di aumentare l’addizionale Irpef portandola dallo 0,50% (aliquota determinata nel 2002) allo 0,60%.

Per le entrate in conto capitale segnaliamo il taglio di 10.314,34 sul contributo per opere di preminente importanza sociale (comune sotto i 3.000 abitanti).

Dalla Regione, su progetto elaborato anche dal nostro ufficio tecnico, abbiamo ricevuto 100.000 euro per opere di consolidamento e sistemazione rischio frane alla Levata (75.000 erano state già stanziate per i lavori dell’emergenza). La Comunità Montana ha stanziato per lo stesso progetto 162.000 euro nel 2014 e 18.000 euro per il 2015. Il Comune dirotterà la quota di 120.000 euro del mutuo sul Piodino a favore di questa opera. Questa scelta è stata determinante per ottenere questi contributi.

Gli oneri di urbanizzazione si mantengono molto bassi rispetto ad un dato storico del nostro comune. Si richiede quindi di utilizzare altre risorse per le manutenzioni dei beni e del territorio comunale.

Le decisioni contenute in questo bilancio preventivo, ripeto prese con profondo disagio da parte di tutti noi, sono però sembrate l’unica possibilità per dare al prossimo governo locale le risorse per mantenere un dignitoso livello di servizi essenziali e di funzioni istituzionali. Non abbiamo fatto dei calcoli elettoralistici in previsione delle elezioni comunali del prossimo maggio, non abbiamo cercato di nascondere sotto il tappeto le difficoltà per continuare ad avere il consenso.

Sappiamo di assumere decisioni difficili e impopolari, ma le preferiamo di molto alle insopportabili manfrine demagogiche e populiste che non portano da nessuna parte, o meglio portano al declino.

Fra sei mesi verremo dall’elettorato, o compresi, o bocciati. Comunque vada saremo sereni perché pensiamo di fare un’operazione di verità, come i tempi tremendamente seri che stiamo vivendo richiedono. I cittadini di Monte Marenzo avranno avuto modo di esprimersi su una proposta chiara, su una opzione precisa: procedere passo dopo passo condividendo con tutti un percorso, sì complicato e oneroso, ma che muove verso una direzione di rinnovamento, cambiamento, riorganizzazione.

Tutto questo senza aspettare che lo faccia qualcuno al posto nostro, assumendoci in prima persona l’onere e la responsabilità di farlo nel nostro piccolo, mentre quanti hanno maggiori poteri e maggiore forza di incidere sulla situazione, il coraggio proprio non riescono a darselo.

Può essere una battaglia persa? E’ rincorrere un’utopia ?

Forse, ma come diceva Edoardo Galeano: “L’utopia è come l’orizzonte; cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l’utopia? A questo: serve per continuare a camminare.”

ENTRATE
Imposte 361.000,00
Tasse 186.820,00
Fondo sperimentale di riequilibrio per i comuni 519.500,00
Contributi e trasferimenti dallo Stato 68.620,00
Contributi e trasferimenti dalla Regione 24.310,00
Trasferimenti funzioni delegate 8.500,00
Contributi e trasferimenti altri enti 6.680,00
Proventi dai servizi pubblici 160.580,00
Proventi dei beni dell’ente 61.010,00
Proventi diversi 189.205,00
Alienazioni proprietà e trasferimenti capitali 210.320,00
Anticipazioni di cassa 500.000,00
Gestioni per conto terzi 199.775,00
TOTALE 2.496.320,00
SPESA
Funzioni generali gestione e controllo 525.430,00
Funzioni di polizia locale 73.700,00
Funzioni di istruzione pubblica e cultura 221.965,00
Funzioni nel settore sportivo e ricreativo 41.700,00
Funzioni nel campo turistico 200,00
Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti 93.080,00
Funzioni gestione del territorio e dell’ambiente 220.450,00
Funzioni nel settore sociale 323.520,00
Funzioni nel campo dello sviluppo economico 5.000,00
Investimenti in opere e servizi 195.970,00
Rimborso anticipazione di cassa 500.000,00
Rimborso capitale mutui 95.530,00
Gestioni per conto terzi 199.775,00
TOTALE 2.496.320,00

 

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