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Invalidi civili: l’INPS si sostituisce al Parlamento

Riceviamo dalla Sezione UILDM Lecco questo comunicato stampa della UILDM Nazionale.

Anche il presidente nazionale della UILDM Alberto Fontana, a nome della Direzione Nazionale e di tutta l’Associazione, esprime la propria profonda indignazione e appoggia fermamente la posizione assunta dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) relativamente alla Circolare n. 149 (28 dicembre 2012) dell’INPS, offrendo pieno sostegno all’iniziativa lanciata dalla Federazione stessa e volta a chiedere ai partiti “l’immediata sospensione di questo atto e chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento”.

«È un atto gravissimo: l’INPS si sostituisce al Parlamento e assume decisioni politiche, incidendo sulla vita delle persone e revocando pensioni di 270 euro al mese». Questo il pesante commento di Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alla Circolare (n. 149, 28 dicembre 2012) con la quale l’INPS fissa i nuovi importi di pensioni e indennità per gli invalidi civili.

Da quest’anno, infatti, c’è una novità negativa che riguarda gli invalidi civili al 100% titolari di pensione di invalidità. Mentre fino al 2012 il limite reddituale considerato era quello relativo ai redditi strettamente personali, dal 2013 viene considerato anche quello del coniuge.
Questa decisione amministrativa dell’INPS non si basa su un dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione del 2011 (Sezione Lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677), nemmeno pronunciata a Sezioni Unite, peraltro di segno contrario ad altri pronunciamenti della stessa Corte.

La conseguenza immediata di ciò è che gli invalidi totali titolari, assieme al coniuge, di un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, perderanno il diritto alla pensione (275,87 euro al mese).
Da rilevare che, al contrario, per gli invalidi parziali, per i sordi e i ciechi, il limite reddituale considerato continua ad essere quello personale (elemento di disparità di trattamento).

«Questa è una decisione politica che colpisce i più poveri espropriandoli di una pensione dall’importo risibile. È una decisione che provoca inaccettabili ripercussioni oltre a insostenibili disparità di trattamento. Chiediamo ai partiti in campagna elettorale di dare un segno immediato esigendo l’immediata sospensione di questo atto contrario ad ogni regola democratica e morale. Chiediamo anche chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento: vogliamo sapere chi, dall’interno dei Ministeri responsabili, abbia avallato questa iniqua decisione», conclude Barbieri a nome della FISH.
Ufficio Stampa e Comunicazione UILDM – www.uildm.org

4 pensieri su “Invalidi civili: l’INPS si sostituisce al Parlamento”

  1. Gente, adesso basta sopprusi ai più deboli.DOBBIAMO VINCERE LE
    ELEZIONI per cambiare , crediamoci, e uniti possiamo farcela.

  2. oltre a questo,altra lettera perentoria e terroristica nella forma, dove si invitano alcuni invalidi sempre al 100 x 100,ha produrre entro 15 giorni TUTTA la documentazione sanitaria successiva al verbale di invalidita’mettendo nel panico malati e famigliari, se non prodotti i documenti si verrà richiamati a visita collegiale.QUELLO CHE FA ARRABBIARE CHE VENGANO CHIAMATI A CASO ANCHE PERSONE ULTRANOVANTENNI.Ma non si vergognano? chi dà queste direttive?

  3. Il gatto però, in questo caso non il Parlamento ma il Governo, potrebbe intervenire per decreto anche se dimissionario. E’ già accaduto e il Presidente della Repubblica non dovrebbe porre veti. O no?
    Insomma se si ha la volontà il metodo c’è. Solo che il Governo dei Professori e dei banchieri non si è particolarmente distinto per aiutare i deboli.
    E un’altra cosa: in questo paese quando c’è una sentenza della Cassazione che è utile al potere la si applica al volo. Se le sentenze non piacciono si grida al conflitto tra potere giudiziario e quello politico. Due pesi e due misure.
    In ogni caso a rimetterci sono sempre i più deboli.

  4. VIA IL GATTO I TOPI BALLANO.
    Nel caso specifico i topi sono la direzione nazionale dell’INPS che approfittando dello scioglimento del Parlamento (il gatto) ha deciso di applicare da subito la sentenza della Cassazione e togliere la pensione di ben 275,87 euro al mese agli invalidi civili al 100%, se questi hanno un reddito lordo che, sommato a quello del coniuge, supera i 16.000 euro lordi anno.
    I ladri, i corruttori e gli evasori che dal governo del Paese hanno scatenato la caccia ai falsi invalidi, avendone scovati ben pochi perché le guarigioni miracolose non sono all’ordine del giorno, saluteranno con giubilo e fuochi d’artificio questo provvedimento che potenzialmente rende ancora più poveri gli 850.000 disabili totali.
    275,85 euro al mese, una somma pari a quella spesa da alcuni consiglieri regionali della Lombardia per uno spassoso drink con amichette e amichetti, attingendo alle casse pubbliche.
    La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap chiede ai partiti in campagna elettorale cosa intendono fare per eliminare questa assurdità.
    La risposta è facile e non c’era bisogno di aspettare la campagna elettorale: il 29 marzo 2011 il PD aveva depositato una proposta di legge prevedendo i rischi che avrebbe comportato la sentenza n.4677/2011 della Cassazione.
    Alla prossima.

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