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Relazioni pericolose e fragili identità

identità_web(Riflessioni generate dall’articolo di Angelo del 18 settembre 2016 : “Quel mostro della porta accanto”) 

https://www.unpaeseperstarbene.it/2016/quel-mostro-della-porta-accanto/

La comunicazione, nel bene ma anche nel male, genera realtà. Il linguaggio, primitivo che fosse, è quello che ha permesso ai nostri antenati di accordarsi per partire dalla Rift Valley qualche centinaio di migliaia di anni fa e colonizzare il mondo. Oggi viviamo una comunicazione globale che sta creando, ora, nuova realtà, un nuovo mondo.

L’inizio di questo nuovo mondo lascia alcune volte sconcertati ma è solo l’inizio. Le relazioni possibili si moltiplicano, possiamo incontrare tutti e di tutto. Bisogna che ci attrezziamo e che diamo ai nostri figli e nipoti la possibilità di arrivare “preparati” a questo. La scuola e la società, forse, sottovalutano l’impatto vigoroso che la Rete mondiale sta avendo sulla società. L’intreccio, l’incontro e lo scontro tra le varie culture sono il primo evidente prodotto di questa pervasiva possibilità di comunicare. Ma dentro le pieghe di questo macro fenomeno visibile si sono create delle enclave più piccole, degli incroci pericolosi – come dice Angelo – delle viuzze nelle quali è meglio non avventurarsi. Bisogna che conosciamo, che sappiamo quali sono. Dentro queste viuzze, questi quartieri succede di tutto e si possono instaurare relazioni pericolose. Lì si trattano armi, droga, guerre, finanza e anche volgari violenze contro singole persone.

Dobbiamo creare, per i più sprovveduti, una segnaletica che ancora non c’è. Tutto è controllabile in rete, bisogna capirlo e volerlo fare. Dovremo chiedere ai responsabili principali, Google, Microsoft ma anche ai Governi, di cominciare a governare il fenomeno e di pensare a una “segnaletica” seria ed efficace. Sarebbe ora.

Il primo computer vero con cui ho avuto a che fare nel 1976, che ho usato per dare la possibilità di rivoluzionare in senso positivo un’azienda, mi ha permesso di immaginare cose che poi ho visto succedere nei 15 anni successivi. Ma quando è poi arrivata la “globalizzazione”, necessariamente fondata su Internet, tutto si è accelerato. Tutti, ad oggi più o meno 4 o 5 miliardi di persone, si sono trovati di colpo in una condizione, mai prima sperimentata dagli umani, di comunicazione abbondante e soverchiante. Insomma un’inondazione. Un po’ come se il pavimento cominciasse a sciogliersi e l’acqua a salire. Allora si deve “navigare” o piuttosto nuotare, mentre l’acqua sale e tutto sta affondando. Chi nuota, nuota e sopravvive. Alcuni fanno più fatica di altri e comunque a tutti tocca cavarsela in un’acqua agitata e sporca perché l’inondazione ha smosso e travolto ogni cosa. L’attenzione per quello da cui veniamo investiti deve essere massima: l’onda porta proprio di tutto. Chi impara a nuotare è tra i fortunati perché alla fine trova una zona più tranquilla, riesce a portarsi ai piani superiori della casa sperando che l’acqua ad un certo punto smetta di salire. L’acqua qui è più pulita, la sporcizia che c’era più giù è rimasta al piano di sotto.

Altri, di fragile identità, però non nuotano abbastanza o non ce la fanno e spingono i piedi nel fango e affondano sempre di più. Nel panico cercano di affondare altri pensando di salvarsi.

Alla fine l’acqua si calma e ridiscende: purtroppo non tutti ci sono ancora. Il paesaggio e la vita sono mutati definitivamente. Vivremo in un mondo nuovo.

Oggi Internet è ancora l’inondazione che sale, ancora per un po’. Poi, spero, cambierà in meglio.

In attesa della “segnaletica”, che spero arrivi presto, è assai saggio comportarsi ed educare i più giovani a fare come dice Angelo nel suo bell’articolo: “non date carne fresca in pasto ai mostri in agguato sul Web”.

Un primo approccio al problema potrebbe essere che stendiamo un piccolo decalogo di cosa non fare con Internet.

  • Posta elettronica: non aprire mail che non abbiamo idea da chi vengano. Cestinarle senza aprirle.
  • Social: non dare amicizia a chi non sai chi sia. Non entrare in discussioni violente, razziste, infamanti.
  • Non credere alle pubblicità che ti dicono come guadagnare 15.000 euro al mese senza fare un c…. Non cliccare.
  • Non giocate soldi in rete. Più giocate e più perdete. I giochi sono pensati proprio così.

Aggiungete voi altro ad uso di noi tutti che poi magari lo diamo a qualche insegnate disponibile e ai genitori che ne hanno voglia.

Graziano Morganti

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