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Ma che bella giornata!

Oggi è la Giornata internazionale della persona anziana. Da noi in Italia la giornata dedicata alle persone anziane è, come dire, la giornata in cui si ricorda una grande parte della popolazione; gli over 65 anni sono 14 milioni.

In questa giornata vorremmo meno retorica e meno pietismo, e si trovasse l’intelligenza di ammettere che non siamo una zavorra, un peso che grava sull’economia e sulle relazioni sociali.

Ecco, non vogliamo essere solo memoria, non vogliamo vivere di soli ricordi.

Uno. La persona anziana con poca salute, o in difficoltà economica, o lasciata in solitudine, deve essere supportata con servizi e solidarietà umana come qualsiasi altra persona che si trovi in queste difficoltà; bambino, persona disabile, emarginato, straniero che sia. Detto questo, anche quelli che si trovano nelle più fragili condizioni rappresentano la nostra identità e la storia del nostro Paese. Nelle loro mani è passata la fatica di averci tirato fuori da guerre e momenti estremamente duri, e solo per questo avrebbero il diritto di godere del prestigio e dell’unanime riconoscenza.

Due. Ma molti di noi, tantissimi di noi, mandano ancora avanti la baracca.

Accudiscono i nipotini, aiutano i figli a pagare il mutuo della casa, a milioni fanno volontariato in migliaia di associazioni che si occupano di innumerevoli aspetti della vita sociale e interpersonale, aiutano l’economia sostenendo con i loro risparmi il sistema finanziario, oppure, tanto per fare un esempio, alimentano l’industria culturale e turistica. Senza contare quanti, e sono tanti, che arrivati alla fatidica soglia della pensione non stanno con le mani in mano.

Quindi? Quindi diamo il meglio di tutti noi per i nostri giovani, perché da lì e solo da lì passa il nostro futuro. E se i loro piedi (dei giovani) poggiano su una robusta e vivace presenza di persone anziane spiccheranno senz’altro il volo. Sicuro.

Carla Magni

Presidente AUSER Insieme Monte Marenzo APS

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