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4 Novembre: Non solo un ricordo del passato ma per celebrare il valore della pace

Davanti al Municipio di Monte Marenzo, oggi si è svolta la cerimonia in ricordo della Grande guerra.

Oltre alla presenza dei cittadini, dei rappresentanti delle Associazioni e delle Istituzioni che hanno presenziato all’alzabandiera e al rituale della cerimonia, i bambini della scuola primaria hanno letto delle riflessioni sulla guerra, sulla fratellanza e sul tricolore e poi hanno cantato una canzone.

Di seguito il discorso tenuto da Paola Colombo, Sindaco di Monte Marenzo e il racconto fotografico di Adriano Barachetti che ringraziamo.

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Cari bambini, gentili maestre e cari concittadini,

Oggi 4 novembre è il giorno dell’UNITA’ nazionale e l’Italia ricorda i suoi patrioti, uomini giovani e coraggiosi che durante la Prima guerra Mondiale combatterono durissime battaglie e subirono indicibili sofferenze per riunire la nostra Nazione sotto la stessa bandiera, il Tricolore.  In questa stessa giornata nel lontano 1918 entrò in vigore l’armistizio, firmato a Villa Giusti, tra l’Italia e l’Impero Austroungarico che sanciva la fine della guerra e l’annessione all’Italia delle città di Trento e di Trieste allora sotto il controllo degli austroungarici.

Le vittime causate da questo conflitto si possono stimare in circa 36 milioni di persone, tra cui 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti e mutilati, sia militari che civili, cifra che fa della “Grande Guerra” uno dei più sanguinosi conflitti della storia dell’umanità.

La celebrazione del 4 novembre, per questo motivo, non può essere solo un ricordo del passato e grazie alla presenza attiva di voi bambini della scuola Primaria e della scuola dell’Infanzia, questa celebrazione assume un significato importante perché voi sarete presto cittadini adulti, che decideranno per il futuro e solo la vostra memoria e la conoscenza di questi fatti potrà impedire che gli orrori del passato possano ripetersi.

Oggi qui davanti al monumento dei nostri caduti, per fare onore al loro sacrificio e al sacrificio dei morti, militari e civili di ogni nazionalità che hanno dato la loro vita per la propria patria durante la Prima Grande Guerra, dobbiamo celebrare il valore della pace.

Se vogliamo costruire un mondo migliore dobbiamo vivere valori come l’educazione alla cittadinanza, alla pace, alla solidarietà, alla convivenza, ai diritti umani tutti i giorni in famiglia, nella scuola e nello sport .

La scuola assume il compito fondamentale di fornire agli studenti gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente, acquisire un certo grado di responsabilità e autonomia e, infine, formare alla cittadinanza e alla vita democratica. L’istruzione che è un diritto sancito nella “Carta dei diritti dei bambini”  rappresenta la possibilità  di poter conoscere e la chiave per costruire una propria idea di mondo e di futuro. A scuola si diventa grandi a poco a poco, non solo in senso anagrafico, ma mettendo insieme quel bagaglio di conoscenze e di competenze che vi accompagneranno nella vita. A scuola si scoprono le proprie capacità e inclinazioni e lo studio vi consentirà di emanciparvi e di rendervi liberi.

Un mondo senza guerre sarà possibile soltanto quando gli Stati non s’impegneranno a curare la formazione morale dei propri cittadini, per dare alle nuove generazioni una mentalità di pace, di giustizia, di condivisione, di valorizzazione delle differenze culturali, di rispetto, di onestà non

La guerra in Ucraina che ci ha investito in questi ultimi mesi ha evidenziato che abbiamo tutti necessità di continuare a percorrere la strada indicata dai Padri fondatori dell’Europa Unita e capire quanto spirito europeo ci sia già in noi: radici, storia, esperienze, fatiche, speranze, sfide comuni e orizzonti. La Pace si costruisce davvero se sappiamo coinvolgere le giovani generazioni, come la generazione Erasmus, da sempre orientata a vivere con i propri fratelli europei senza timore, senza pregiudizi, con l’unico desiderio di crescere insieme e sentirsi parte di un mondo molto più grande di qualsiasi Stato. Ciò è alla base del forte legame tra Europa e Giovani che costituisce un terreno fertile per la costruzione di una sempre più forte, unita, giusta, solidale, Nuova Europa. È nei giovani che occorre investire, implementando le occasioni di conoscenza reciproca al fine di sentirsi sempre più parte di una Casa Comune.

E’ fondamentale, proprio in questa giornata, condannare la follia della guerra, la follia a creare nuovi muri che dividono e porsi invece in ascolto di ciò che il mondo ci dice, un mondo stanco di conflitti e che vuole la pace: la storia è ciclica, ritorna, ed è importante conoscerla a fondo per non ricadere nei medesimi errori.

Il 4 novembre è anche la giornata delle Forze armate che in Italia provvedono alla sicurezza dei cittadini e corrono in loro aiuto quando accadono calamità naturali come terremoti o alluvioni e all’estero operano in missioni internazionali di pace nei paesi dove purtroppo tutt’ora ci sono ancora dei conflitti in corso.

Concludo ringraziando gli alunni della scuola Primaria e della scuola dell’Infanzia, le insegnanti per essere intervenuti, ringrazio i tutti i presenti, le Associazioni in particolare l’AIDO, l’Associazione Cacciatori e gli Alpini che non mancano mai, il nostro parroco don Angelo e auguro a tutti una buona e bella giornata.

W l’Italia !

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