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Sicurezza, sostegno alle famiglie e alle persone in un paese per star bene

Non è infrequente che le persone manifestino senso di insicurezza
e di sofferenza, e le ragioni più diffuse sono:
1) il timore di non avere, o di perdere il lavoro;
2) l’angoscia degli anziani e malati soli di non poter avere l’assistenza e l’aiuto necessari;
3) l’incomprensione tra generazioni;
4) paura del diverso che viene da lontano;
5) sfiducia negli “altri” e, in particolare, nelle istituzioni.

Qual è la risposta che “Un paese per star bene” dà a questi vissuti?

Non c’è dubbio: la sicurezza nasce dalla solidarietà, dall’accoglienza e dal prendersi cura degli altri. L’Amministrazione comunale assume, per quanto
le compete, l’impegno a tutelare la “buona salute” del tessuto sociale, quale diritto e quale bene della comunità.

Che tradotto significa?

Confermare e rafforzare le seguenti sei azioni, articolate in servizi sociali, istruzione, cultura e sport, che nel Bilancio di Previsione 2009 hanno un impegno di circa 567.000 €, pari al 36% delle spese correnti:
1) progetti dell’età evolutiva, praticamente dai bambini di 18 mesi sino ai giovani di oltre vent’anni;
2) programmi di sostegno alle persone disabili e alle fragilità sociali;
3) servizi ed iniziative dedicate alle persone anziane;
4) politiche per l’istruzione e la formazione;
5) servizi culturali;
6) interventi per lo sport.

Di istruzione, cultura e sport, ne parliamo in altra parte del programma. Quali sono, in dettaglio, i servizi sui quali orientare l’impegno di “Un paese per star bene”?

1) Il Centro per la prima infanzia per i bambini dai 18 ai 36 mesi, denominato Liquirizia, è un servizio molto apprezzato dai genitori e con un
alto valore professionale degli educatori. Prossimamente valuteremo la possibilità di ampliare l’orario di funzionamento e l’offerta pedagogica,
in relazione alle richieste e ai bisogni delle famiglie.
Il servizio verrà proposto ai Comuni vicini.
Tra gli altri obiettivi in favore dei “piccolissimi” (età 3 – 6 anni) la riconferma anche per gli anni futuri del Centro Ricreativo Estivo nel mese di luglio.
2) La ludoteca è una opportunità educativa e di tempo libero rivolta ai bambini della scuola primaria. Già nei prossimi mesi sarà completamente
ripensata, in particolare è prevista una stretta cooperazione con la scuola e le altre realtà che si occupano di minori (biblioteca, oratorio, Polisportiva), e l’attivazione di una serie di laboratori.
3) Innovativo è l’avvio di un progetto di Cittadinanza Attiva aperto ai ragazzi compresi nella fascia di età tra i 9 e i 14 anni.
L’idea base è che gli utenti non sono solo destinatari di interventi, ma soprattutto soggetti attivi nella progettazione e gestione della loro comunità. L’obiettivo è promuovere la cultura della responsabilità nei confronti della “cosa pubblica” e stimolare le innovazioni. Lo strumento sarà il Consiglio Comunale dei Ragazzi dove gli eletti, in rappresentanza del mandato ricevuto dai ragazzi/elettori, sperimentano concrete forme di governo ed assumono consapevolezza sui diritti e doveri dei cittadini.
4) Anche lo storico Centro di Aggregazione Giovanile sarà ripensato alla luce di nuove modalità degli adolescenti e dei giovani di aggregarsi
ed esprimersi. La fascia di età interessata è quella dagli 11 sino ai 16 anni e oltre, e il filo conduttore sarà quello della Cittadinanza Attiva, con il coinvolgimento di altri soggetti educanti del territorio.
L’obiettivo è quello di stimolare nei ragazzi l’assunzione di responsabilità, di fare scelte critiche e non conformiste, di acquistare sicurezza nelle transizioni verso l’età adulta.
5) Per i ragazzi ed adolescenti della Levata si andrà ad un potenziamento di azioni specifiche.
La finalità è quella di supportare i ragazzi italiani e stranieri in attività dell’extra scuola, che favoriscano processi di socializzazione e di apprendimento scolastico.
6) È nostra intenzione stimolare l’organizzazione del tradizionale Centro Ricreativo Estivo comunale in forme di più stretta collaborazione
con quello della Parrocchia. L’intento è stabilire un positivo continuum di attività ed iniziative per due CRE che sono temporalmente conseguenti.
7) Il Comune dovrà proseguire la collaborazione con la Comunità Montana e l’ASL per gli interventi in età evolutiva e sui minori stranieri, avendo
cura che i responsabili dei servizi si coordinino per evitare sovrapposizioni, o duplicati di attività, con le azioni previste dai progetti comunali, e per ottimizzare l’uso delle risorse.
8 ) Riconferma della convenzione con il Comune di Calolziocorte per il Nido.

“Un paese per star bene” come intende affrontare le questioni legate alle persone in difficoltà?

Noi vogliamo che le persone, quando si trovano nella condizione di bisogno e di sofferenza, possano continuare a contare sul comune e sui suoi servizi. Pertanto, rafforzeremo i progetti per il disagio e le fragilità sociali per le persone che soffrono situazioni complesse e non risolvibili nell’ambito famigliare.
1) Sarà necessario rafforzare il Servizio di Assistenza Domiciliare, perché saranno in costante aumento le persone che si presenteranno con le loro problematiche e che dovranno essere prese in carico.
Il servizio sino ad ora ha avuto un buono standard di efficienza, questo ha
determinato nelle persone una reale sensazione di avere maggiore tutela, un riferimento certo, la sicurezza di non essere soli di fronte a possibili problemi connessi all’età, alla salute, a precarie relazioni familiari e
sociali.
Il servizio deve proseguire in forma associata con i comuni vicini e avere come prossimo obiettivo il rafforzamento del Servizio Sociale di Base, che costituisce oggi un importante riferimento per la popolazione.
2) Confermare e rafforzare il complesso degli interventi in favore delle persone disabili. È uno di quei servizi che hanno bisogno di azioni diversificate, perché deve seguire l’evoluzione personale e sociale dell’utente.
Quindi è necessario mantenere la quantità e qualità delle seguenti azioni:
a) l’assistenza educativa per i minori inseriti nelle scuole e, in alcuni casi, anche alcuni interventi a domicilio nel periodo estivo;
b) la conferma delle convenzioni con il Centro di formazione professionale handicap di Lecco per i ragazzi che hanno la potenzialità per un inserimento lavorativo (seppur protetto), e con il Centro Diurno Disabili di Calolziocorte, per costruire percorsi di socialità e di relazione per quanti
hanno disabilità medio/gravi e nessuna prospettiva professionale;
c) l’inserimento lavorativo mediante borse lavoro;
d) il trasporto col mezzo attrezzato verso la scuola, i Centri assistenziali e di formazione, i luoghi di lavoro.

Quali sono gli altri interventi in campo sociale che “Un paese per star bene” intende programmare?

1) Ci sono tutta una serie di azioni sociali che devono essere mantenute nel tempo, quali,
a) il soggiorno marino per gli anziani;
b) il Telesoccorso;
c) il fondo di sostegno per gli indigenti e per
gli affitti;
d) gli sportelli per l’istruttoria delle provvidenze sociali (buono sociale e altre erogazioni);
e) gli screening di prevenzione di alcune forme tumorali;
f) i progetti per lavori socialmente utili.
Altre azioni dovranno essere messe in cantiere nei prossimi anni, per affrontare processi sociali e culturali nuovi, che richiedono competenze e strumenti altrettanto nuovi. Purtroppo siamo consapevoli che le risorse a disposizione sono poco compatibili con i bisogni di una comunità, ma il nostro compito è perseguire con determinazione quanto riteniamo utile per i nostri abitanti.
2) Innanzitutto proponiamo un servizio di Mediazione di Comunità, che si basa su un principio fondamentale: promuovere una comunità capace
di mettere in campo le proprie risorse e competenze nella risoluzione delle situazioni di difficoltà sociale.
A nostro parere questo servizio trova senso a Monte Marenzo, perché negli ultimi anni si è verificato un forte ricambio abitativo, compreso di una significativa presenza di cittadini stranieri stabili. Il fenomeno è più accentuato alla Levata, che ha vissuto un maggior flusso migratorio,
e in generale non ha registrato una sufficiente integrazione tra le varie componenti.
Gli strumenti privilegiati di questo lavoro sono:
a) lo studio della nostra realtà e del rapporto con le comunità straniere;
b) la promozione di azioni, con risorse umane presenti tra di noi, che facilitino il dialogo fra cittadini e istituzioni, l’interazione sociale e l’occasione per costruire nuovi spazi di incontro, compresa la costituzione del Coordinamento comunale con i cittadini stranieri.
3) Un servizio nuovo che si deve attivare è il Servizio civile nazionale. Monte Marenzo è particolarmente adatto ad ospitare ragazzi che scelgono di fare questa esperienza, perché offre ambiti di intervento numerosi e di qualità. Naturalmente questa progettualità sarà assunta in collaborazione con associazioni no profit, che hanno un’esperienza nella gestione di queste convenzioni con il Ministero.
4) Alla luce della fase di acuta crisi economica ed occupazionale che stiamo vivendo, è utile prevedere nel Bilancio comunale la costituzione di
un fondo per allentare il peso delle tariffe dei servizi comunali sulle famiglie in difficoltà e con figli minori.
5) “Un paese per star bene”, in collaborazione con associazioni e istituzioni competenti, avvierà percorsi culturali e formativi per la prevenzione dell’abuso e della diffusione di sostanze e di alcool, soprattutto tra i giovani.

“Un paese per star bene” come intende rapportarsi con il ricco patrimonio del volontariato?

Il volontariato a Monte Marenzo è decisivo per garantire una rete di servizi che, altrimenti, il Comune non riuscirebbe a reggere con le sole sue forze finanziarie. L’importanza del volontariato non sta solo nel contributo economico che offre, ma soprattutto perché è capace di trasmettere nel contesto comunitario un forte esempio di responsabilità, solidarietà, disponibilità.
Per questo motivo cercheremo di rafforzare le collaborazioni distinguendo i ruoli tra:
a) associazioni convenzionate per la gestione di alcuni servizi pubblici;
b) associazioni che collaborano con l’Amministrazione per organizzare alcuni eventi.
La relazione tra il Comune e le Associazioni deve sempre e comunque avvenire nel rispetto delle motivazioni e delle finalità statutarie che ogni sodalizio ritiene irrinunciabili per la propria identità.
1) L’Associazione AUSER Volontariato Monte Marenzo ha fatto del Centro sociale di Casa Corazza un luogo di riferimento e di promozione per le politiche di tempo libero per anziani e non. L’obiettivo prossimo è condividere un ampliamento della sua azione sussidiaria nei servizi
sociali comunali.
2) La Polisportiva della Levata da anni gestisce il Centro sociale della frazione e i relativi spazi di gioco. A nostro parere questo sodalizio ha le
potenzialità per condividere col Comune un ruolo più incisivo nelle politiche di sport e tempo libero, culturali, e nelle azioni che sarà necessario promuovere per far assumere agli abitanti il protagonismo nell’autogestione della Levata.
3) La Polisportiva Monte Marenzo da oltre quarant’anni svolge una funzione fondamentale per l’avvio dei ragazzi alle pratiche sportive di base, con una attenzione per la solidarietà. A nostro parere questo sodalizio deve svolgere un ruolo sempre più importante nella valorizzazione degli impianti sportivi recentemente riqualificati.
4) Con la locale Sezione degli Alpini è necessaria una più organica collaborazione in iniziative di carattere sociale e di salvaguardia ambientale, e per dare un ulteriore impulso alla valorizzazione del Parco Penne Nere.
5) Il Gruppo Mamme di Monte Marenzo ha recentemente dato vita ad una collaborazione con il Comune e l’Associazione Auser, per la costituzione
del Fondo di solidarietà, destinato a progetti di solidarietà e di sostegno sociale. È un esempio su come sia possibile stimolare sinergie tra pubblico e privato nella soluzione di problemi comuni.
6) Con le Associazioni operanti in ambito parrocchiale è necessario rafforzare la condivisione di progetti sociali ed educativi, come il sostegno
alimentare alle famiglie in difficoltà, il coordinamento per i Centri Ricreativi Estivi, i prossimi servizi ospitati a Casa S. Alessandro.
7) Con tutte le altre associazioni, come l’AIDO e l’Associazione Cacciatori, è possibile intensificare le collaborazioni per iniziative specifiche, rispettivamente, in campo socio assistenziale e di tutela delle aree naturalistiche del territorio comunale.

Sicurezza significa anche prevenire e contrastare comportamenti di violenza e di illegalità. Quali sono le cose che si possono e si devono fare?

Per fortuna a Monte Marenzo non si registrano fenomeni preoccupati di criminalità e nemmeno di microcriminalità, innanzitutto grazie a comportamenti generalmente corretti e collaborativi dei nostri concittadini, nonché ad una discreta, ma efficace vigilanza delle forze dell’ordine (carabinieri della Stazione di Calolziocorte).
Questo comunque ci deve stimolare ad un impegno per impedire che la situazione possa peggiorare nel tempo. L’impegno maggiore del Comune consiste, come già detto, nell’organizzare una vita sociale solidale, responsabile, ricca di relazioni e stimoli culturali, poi pensiamo sia necessario programmare le seguenti azioni.
1) Rafforzare e rendere più efficiente la rete dei punti di videosorveglianza.
2) Organizzare brevi corsi in collaborazione con i Comuni del territorio, tra le forze di polizia (Polizia municipale, Polizia di Stato e Carabinieri), operatori socio-assistenziali, educatori e animatori di servizi, al fine di sviluppare la cultura della legalità e la gestione integrata di fenomeni di disordine territoriale.
3) Promuovere progetti condivisi tra i servizi sociali dei Comuni limitrofi, ASL, Provincia di Lecco, Forze dell’Ordine, associazioni, per prevenire queste possibili emergenze:
a) somministrazione e uso di sostanze stupefacenti e alcool a minori;
b) violenze nei confronti delle donne e dei minori;
c) truffe ai danni di anziani e di persone fragili e sole.
d) Estendere l’impegno per l’educazione stradale che da tempo si tiene in ambito scolastico a cura della Polizia Municipale, alla adozione di un
“Protocollo per la sicurezza stradale”, che veda il Comune e gli utenti impegnati ad affrontare e limitare le cause di incidenti stradali, dove sovente le vittime sono giovani, mediante la prosecuzione degli interventi per adeguare la rete viaria, l’assunzione di comportamenti responsabili, la sicurezza dei mezzi, e così via.

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