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Approvato il bilancio comunale 2013

Con otto voti favorevoli e cinque contrari il Consiglio comunale ha approvato il bilancio 2013. Bilancio di previsione che, con l’anno arrivato ormai al capolinea, è più che altro un conto consuntivo.

Nel nostro post del 6 novembre scorso dove si dava notizia della presentazione del bilancio al Consiglio(https://www.unpaeseperstarbene.it/2013/cifre-e-riflessioni-del-bilancio-comunale-2013/), si dettagliava i contenuti, rimasti sostanzialmente uguali anche dopo la presentazione di due emendamenti (uno della minoranza e uno, tecnico, dell’assessore al bilancio Ornella Chiari).

Proprio Ornella Chiari ha dato una lettura su come l’andamento della gestione di tutte le attività comunali nel 2013 hanno subito scossoni profondi dai vari provvedimenti del Governo, tesi a fronteggiare una crisi infinita. A farne le spese sono stati soprattutto i comuni, costretti a fronteggiare tagli considerevoli dei finanziamenti, o diventare loro stessi protagonisti di tagli nei confronti dei servizi ai cittadini.

“Vorrei segnalare, ha precisato l’assessore Chiari, un dato significativo del bilancio 2013. Abbiamo un abbattimento dei finanziamenti dovuto alla spending review di circa 54.000 euro e in più lo Stato ci ha tolto altri 10.800 euro che ci erogava a sostegno dei mutui per le opere pubbliche. In totale nella casse comunali sono entrati in meno circa 64.000 euro rispetto al 2012. Quindi abbiamo dovuto pareggiare il bilancio corrente chiedendo uno sforzo ai nostri concittadini attraverso un aumento delle imposte e delle tariffe locali. L’IRPEF aumenta di 26.000 euro (aliquota 0,6 per mille, contro il 0,5 per mille fissato più di dieci anni fa), la TARES quota 21.000 euro in più rispetto alla TARSU e 16.000 euro di IMU a carico delle attività industriali e artigianali. Il totale è 63.000 euro: praticamente gi aumenti coprono quello che lo Stato ci ha tolto.

Con alcune piccole entrate che abbiamo avuto siamo riusciti ad approvare un abbattimento della TARES per i redditi familiari più bassi, con dei criteri che tenessero conto anche delle dimensioni delle abitazioni. Quello che mi sento di dire è che se non ci fosse stato un taglio così forte ai comuni da parte del Governo centrale non saremmo stati costretti ad aumentare le tasse, anche se non saremmo riusciti comunque a risolvere tutti i problemi che ci sono, dalle buche nelle strade ad altro.

Questo non ci soddisfa perché facciamo ancora fatica a tenere in ordine il nostro territorio e a mantenere i servizi. Noi ci teniamo a mantenere un piano diritto allo studio importante, il mantenimento delle scuole e anche la ristrutturazione della vecchia scuola attraverso la coprogettazione.

La critica della minoranza al bilancio si è essenzialmente concentrata sulla sul programma di coprogettazione dell’ex scuola e dei relativi servizi per i bambini e gli adolescenti. Mi sento di difendere questa soluzione perché ci ha risolto il problema di ristrutturale l’intero edificio a costo zero, a mantenere i servizi che già c’erano e a ridurre i costi di gestione (pulizia, riscaldamento, ecc.). Non solo. Stiamo dando una opportunità alle famiglie del territorio trasformando il Centro Prima infanzia in nido, con orari elastici che coprono il servizio in un arco di tempo di nove ore. Il costo del comune sarà in equilibrio rispetto alle rette delle famiglie, e il servizio stesso può essere modulato rispetto alla richiesta degli utenti, riducendolo o ampliandolo anche relativamente alla compartecipazione del comune. Inoltre, il contratto che abbiamo stipulato con la cooperativa prevede la possibilità di modificarlo, di rimodularlo. In questa ottica la cooperativa dovrà attivarsi per inventare nuove iniziative da svolgere dentro i locali completamente ristrutturati, tali da comportare un alleggerimento anche della partecipazione finanziaria del comune.

Però è bene sottolineare che con questi  servizi stiamo investendo risorse per i bambini e i giovani. In questo senso ritengo corretto chiedere alla nostra comunità di farsi carico della formazione delle generazioni future di Monte Marenzo, anche attraverso la fiscalità e la partecipazione diretta dei singoli. Sono modalità positive che fanno uscire i comuni da modalità vecchie, che non reggono più, sono innovazioni che coinvolgono il protagonismo di altri soggetti e aprono prospettive per altre fonti di finanziamento.

Noi dobbiamo porci il problema di come mantenere in efficienza il patrimonio pubblico e la coprogettazione la riteniamo una buona soluzione, e vorremmo provare ad applicarla anche all’edificio in via Sant’Alessandro, magari migliorandone l’aspetto finanziario.”

Sull’argomento hanno portato ulteriori chiarimenti il capogruppo Daniel Fasolin, sulla qualità dell’intervento di ristrutturazione e le notevoli migliorie apportate, tutte a carico della cooperativa. In particolare richiama l’attenzione su alcuni importanti lavori non previsti dal contratto, come la rimozione delle controsoffittature e loro sostituzione per un miglioramento delle prestazioni antisismiche e, in previsione, l’installazione di un impianto fotovoltaico di 6 kw che renderà l’edificio energeticamente autonomo.

In precedenza si era votato un emendamento della minoranza che chiedeva un impegno dell’Amministrazione a vendere senza indugio l’edificio di via Sant’Alessandro. La maggioranza ha cercato la mediazione proponendo una diversa formulazione del mandato, considerato che nell’atto di acquisto dalla parrocchia il comune si impegnava a realizzarvi dei servizi alla comunità.

La proposta è di tentare un bando di coprogettazione rivolto a soggetti interessati a svolgervi servizi sociali e, in cambio di un uso gratuito pluriennale, ristrutturare l’edificio. Oppure a venderlo ad un acquirente interessato ad organizzarvi delle attività di carattere sociale, lasciando come terza e ultima istanza la vendita per un insediamento residenziale privato.

Nonostante la minoranza non abbia condiviso la mediazione, l’Amministrazione comunale si sente impegnata, prima di una vendita tout court, a verificare la possibilità di valorizzare a fini sociali l’edificio di Sant’Aessandro.

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