Il pane di Mamas
Oggi è sabato e per la prima volta, dopo tanto tempo, Mamas non suonerà più il campanello per portarci il suo pane.
Per noi era una sorta di rito. Mamas, o una delle sue figlie, arrivava in tarda mattinata. Si fermava al cancello di casa e per noi era l’occasione per scambiare due parole ed un saluto con lei o con le sue figlie che abbiamo visto crescere.
Il pane era racchiuso in un sacchetto di cotone, cucito a misura da lei o da qualche mamma di Monte Marenzo. A lei restituivamo il sacchetto consegnato il sabato prima, lavato e stirato, che diveniva l’involucro per un altro pane che Mamas consegnava ad un’altra famiglia di Monte Marenzo. Ogni settimana un sacchetto diverso percorreva le strade del paese in una sorta di condivisione dello stesso rito.
Il pane di Mamas era un pane piatto e rotondo, grande due palmi, soffice e profumato. Per noi era una gioia pranzare il sabato con quel pane. Ed era una gioia accogliere Mamas.
L’abbiamo conosciuta, come tutti a Monte Marenzo, sedici anni fa. Mamas non sapeva una parola d’italiano ed aveva una sola bambina, Hanane, che ha iniziato a frequentare la scuola dell’infanzia e poi, nel 2001, la prima elementare.
Daniela è stata una delle sue maestre e le ha insegnato a leggere e scrivere in una lingua che stava diventando, senza alcuna difficoltà, la sua lingua.
Hanane è diventata adulta qui, ha studiato e, nel frattempo, sono nate le sorelle Loubna, Sana e Aicha.
Mamas, mi dice Daniela, come qualunque altro genitore di Monte Marenzo, seguiva le sue figlie, parlava con le Insegnanti, era attenta e disponibile. Intanto in questi anni ha frequentato una scuola a Calolzio e anche lei ha imparato la nostra lingua. Tante volte l’abbiamo vista accompagnare gli altri bambini con il “Piedibus”.
Anche Sana è stata alunna di Daniela. Proprio lei è venuta a salutarla giovedì, nel tardo pomeriggio, prima della partenza. Non poteva lasciare l’Italia senza abbracciare un’altra volta la sua maestra. Lo ha fatto con grande forza, senza piangere, anche se, si vedeva, la voglia di farlo era tanta. Anche in questa occasione Sana è stata come a scuola, responsabile e forte.
Daniela a sua volta ha dovuto trattenere le lacrime mentre diceva qualche frase di incoraggiamento per la sua nuova vita e mentre augurava un bellissimo futuro a lei e alla sua famiglia. Daniela le ha fatto promettere di scrivere sue notizie.
Poi Sana è salita sulla sua bicicletta ed è corsa via.
Cristina mi ricorda che alcune immagini di Mamas erano apparse già sul nostro sito in occasione della manifestazione “I pani del Mediterraneo” a Lecco nel settembre del 2012 (vedi l’articolo dal titolo “Il pane tra la gente”
https://www.unpaeseperstarbene.it/2012/il-pane-tra-la-gente/