Sagome e storie per dire di “restare umani”
Martedì 2 marzo, piazza Cermenati: le bellissime sagome umane in cartone dipinto dai ragazzi del liceo artistico si ergono diritte legate ai lampioni, con le loro storie di migranti incollate sul corpo. Sono ormai le 18 e nella luce plumbea che indica ormai la presenza della pioggia i colori brillano, e le donne come le bambine sembrano più che mai vive.
Due donne leggono una storia e io mi accingo a sciogliere i nodi della corda per raccoglierle ed evitare che vadano perdute.
Si avvicinano due ragazzi (percing e bottiglietta di birra) e mi dicono che vorrebbero leggere per capire di cosa si tratti. Gli dico che ogni sagoma rappresenta il corpo di un migrante con la storia di uno che vive nel nostro territorio. Gli spiego che ieri era la giornata internazionale dei migranti e che avevamo fatto una iniziativa partendo dalla piazza davanti al municipio.
Sono ancora un po’ incerti; mi chiedono esplicitamente se fosse a favore o contro gli stranieri. Gli rispondo che è per sensibilizzare tutta la cittadinanza sulla loro presenza, per toglierli dall’ombra e ricordarci quanto facciano ormai parte della nostra società, della nostra economia e della nostra vita.
Mi aiutano a raccogliere tutto e mettono nella mia auto. Gli dico che domenica sera ci sarà musica al circolo La Ferriera e li invito con i loro amici e la loro ragazza.
https://www.unpaeseperstarbene.it/2016/1-marzo-2016-una-giornata-con-noi-tutti-migranti/
Le sagome erano state legate ieri sera, all’inizio del presidio davanti al municipio, alle transenne che delimita la zona pedonale ed erano state lette al megafono le storie raccolte dai gruppi del Comitato noi tutti migranti, che da anni ormai promuove a Lecco questa iniziativa.
Poi, portando le dieci sagome e le dieci storie, simbolicamente dando vita e gambe a ciascuna di esse, ci siamo avviati in corteo verso piazza Cermenati, dove appunto sono state lasciate, perché la gente potesse leggerle per tutta la settimana. Purtroppo non avevamo fatto i conti con il tempo e la pioggia ci ha costretto a ritornare sui nostri passi velocemente.
Saremmo potuti essere molti di più, ma penso che, in ogni caso, sia importante in questi tempi bui esserci e dire, cioè testimoniare, che è importante restare umani.
Maria Andreotti