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Gli alberi della vita

ulivo_webCome ogni anno, da tantissimi anni, domenica 18 aprile l’Amministrazione comunale di Monte Marenzo metterà a dimora tanti alberi quanti sono i bambini nati nel 2009, a simboleggiare lo stretto rapporto fra vita e natura, fra l’uomo, il suo territorio e il suo ambiente.

Il sindaco, gli assessori e i consiglieri, accompagnati dai bambini e i loro genitori, si danno appuntamento al Centro sociale di Casa Corazza dove avrà inizio la cerimonia.

I bambini nati lo scorso anno sono 18, di cui due trasferiti all’estero con le loro famiglie (Messico e Lussemburgo). Quest’anno la scelta è caduta sugli ulivi donati dalla Comunità Montana Lario Orientale e Valle San Martino, che verranno collocati in parte nel Parco Penne Nere della locale sezione degli Alpini, gli altri nei giardini dei festeggiati.

4 pensieri su “Gli alberi della vita”

  1. Da “Cronache”, notiziario del Comune di Monte Marenzo – N° 3 (Gennaio 1993)

    Sono un acero di soli 3 anni e mi chiamo… Valeria. No, non ridete, se guardate su uno dei miei rami troverete un piccolo cartellino con questo nome. Gli alberi non hanno nome? Beh io l’ho, e così tutti i miei amici che sono stati piantati con me, un giorno di questa primavera, vicino agli impianti sportivi. Eravamo più di cento: aceri, betulle, querce, cespugli di biancospino. Ci hanno portato qui le Guardie Ecologiche ed i volontari del Gruppo Antincendio di Monte Marenzo. Ma chi ci ha posato nelle piccole buche destinate ad accoglierci, sono stati i bambini della scuola elementare. Divisi per classe, accompagnati dalle loro maestre, uno per uno ci hanno piantato. Qualcuno era emozionato e non sapeva come tenerci. Altri si sentivano fieri di piantare un piccolo albero, con il proprio nome, che sarebbe cresciuto con loro.
    Il Comune aveva organizzato una intera giornata dedicata a noi, chiamandola “REGALATI UN ALBERO” ed i bambini avevano anche preparato una bellissima canzone.
    La mia posizione non è bellissima, sono accanto ad un palo dell’Enel e vicinissimo alla strada, a respirare i gas di scarico delle auto e delle moto. Ma da qui mi è facile vedere la bimba che mi ha piantato quando, la domenica, va a Messa. E qualche volta si ferma a vedere come sto.
    Forse è proprio questa attenzione che mi sta facendo crescere sano e forte. Per far vedere a quella bimba che il suo gesto, l’avermi messo qui e non avermi dimenticato, è stato un atto di amore per la Natura. E nostra madre Natura, sempre più malandata e ferita, bisognosa di cure, vuole ricambiare l’amore che gli si dà. Ora le mie piccole foglie sono ingiallite e sono cadute. Ma in primavera tornerò a verdeggiare, ne sono sicuro.
    Valeria Vaccaro

    Note:
    Nel 1992 il Parlamento approvò una legge, esattamente la legge 29 gennaio 1992 n. 113, per un certo periodo di tempo conosciuta come Legge Rutelli e poi come “Un albero per ogni neonato”. La legge stabilisce “Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”.
    La giornata “REGALATI UN ALBERO” fu organizzta dall’Amministrazione di “Progetto ’90” con tutti i bambini delle scuole elementari nell’autunno del 1992. Si misero a dimora un centinaio di alberi ed arbusti nell’area degli impianti sportivi. Fu quindi la prima volta che a Monte Marenzo si piantarono alberi con un nome.
    Prima della legge veniva organizzata la “Festa dell’albero”. Chi se la ricorda?

  2. Io li ho tutti e tre gli alberi delle mie bambine, ma non sono stata tanto a legarle al loro albero perché sono dotata di pollice “verso” anziché di pollice verde e temevo di farne fuori uno, poi la figlia corrispondente me l’avrebbe rinfacciato per tutta la vita! 😉

    Ho preferito restare sul generico, loro sanno che quando sono nate è stato piantato un albero, così ogni albero è un po’ anche il loro, come di ogni altro bambino.
    Mi sembra che esprima meglio un senso di uguaglianza e fratellanza tra le persone, e di rispetto per tutta la natura che ci circonda, non solo la “nostra”.

  3. Sì anche io me lo ricordo il mio albero, però non è stato piantato alla mia nascita. Ero già alle elementari. Che la mia generazione sia stata la prima a vivere questa bella manifestazione? Ricordo ancora che le maestre ci insegnarono una canzone sul regalo di un albero a un bambino appena nato. Il motivo e il ritornello mi tornano ancora in mente. Auguri a tutti i bimbi nati nel 2009, e ai loro alberi: che crescano, entrambe le categorie, forti, robusti e sani, in un paese dove si stia bene.

  4. Ma due ulivi dovrebbero esser piantati in Messico e in Lussemburgo per seguire i bimbi in quei paesi lontani…
    Io mi ricordo dove è stato piantato quello di mia figlia.
    I bambini divenuti ragazzi sanno dove sono i loro alberi? I gentori glieli hanno mostrati? Magari ci passano accanto tutti i giorni e non lo sanno…

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