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Continua il successo del concorso Ferragosto, sigaretta mia non ti conosco

Vi ricordate il concorso-sfida lanciato dalla Polisportiva di Monte Marenzo, Area sociale, con l’evento “Ferragosto, sigaretta mia non ti conosco” pubblicato sul sito?  a questo indirizzo? (https://www.unpaeseperstarbene.it/2015/ferragosto-sigaretta-mia-non-ti-conosco-no-smoking-a-villa-monastero-di-varenna-sabato-19-settembre-la-premiazione-di-tutti-i-partecipanti/).

Ebbene, il concorso procede alla grande e siamo già ad oltre le 40 adesioni. E’ per noi una soddisfazione constatare una rinnovata sensibilità delle persone disposte ad astenersi dal fumo di sigaretta.

Il 28 agosto è l’ultimo giorno per partecipare al concorso, mentre il 30 ci sarà l’estrazione. Successivamente avviseremo solo i vincitori per la premiazione che si effettuerà in villa Monastero.

Proponiamo l’interessante esperienza del signor Cesare, ex fumatore incallito che ha trovato una motivazione assai originale per smettere.

Io sono un “fumatore non fumatore”. Così ho smesso di fumare

Ero un fumatore compulsivo, abitudinario, la prima sigaretta dopo la colazione del mattino, due dopo i pasti principali in rapida successione e le altre distribuite nel corso della giornata fino all’esaurimento di un pacchetto. Figlio di fumatore, iniziai a vent’anni la mia storia d’amore con l’americana dal pacchetto biancorosso per poi convertirmi  alla nostrana con acronimo dei Monopoli di Stato, grazie al suo migliore gusto. Se penso che in talune circostanze, esaurito il pacchetto acquistato in mattinata, la notte uscivo di casa, alla ricerca dell’ultima sigaretta, la più desiderata, era naturale che dicessi a me stesso: – Tu non smetterai mai di fumare! -. Ma un giorno vidi un film in televisione. Un modesto film americano nel quale, stranamente, una particina era stata riservata a Robin Williams. Il grande attore vestiva i panni di un macellaio  che si dichiarava, cosa apparentemente assurda, “psichiatra radiato dall’ordine”. Ad un giovane cliente che adocchiava un pacchetto di Marlboro sul bancone,  così si rivolgeva: – Prendi una sigaretta, tu sei un fumatore fumatore, tu non smetterai mai di fumare -. L’espressione mi colpì profondamente, tanto da farmi ragionare. Consapevole del fatto che i film americani erano veicoli per la trasmissione di messaggi subliminali, mi concentrai sulle ragioni della presenza di Robin Williams nel modesto film. Giunsi alla conclusione che l’attore, dall’alto della sua fama, si fosse  prestato come strumento per veicolare un determinato messaggio. Elaborando, considerai che, se i fumatori fumatori non smetteranno mai di fumare, ai fumatori  non fumatori questa possibilità poteva essere riservata. Pensai quindi di condizionarmi con una sorta di autoipnosi ripetendo in positivo la frase del macellaio: – Tu sei un fumatore  non fumatore, tu smetterai di fumare -. Fu così che per tre sere consecutive, la notte, prima del sonno, iniziai a ripetere ossessivamente la frase. La mattina del quarto giorno, con mia grande sorpresa, scoprii che l’ultima sigaretta conservata per il rito del dopo colazione aveva perso ogni attrattiva per me e la successiva sosta dal giornalaio tabaccaio fu riservata solo all’acquisto del quotidiano. La mia mente aveva risposto positivamente all’appello e si era fatta condizionare. Dopo 25 anni di fumo attivo, nella data per me storica del 21 settembre 1995, ho smesso di fumare. Senza alcuno sforzo, senza che il fumo altrui mi arrecasse disturbo, senza avere il benché minimo cedimento. Da quel momento, nessuna sigaretta fu più accesa con grande sollievo di cuore e polmoni ma anche, naturalmente, del portafoglio. All’amico che mi offriva la “bionda” rivolgevo un sorriso, ringraziavo ma, immemore della mia storia di fumatore incallito, in cuor mio pensavo “Povero sciocco, fuma ancora…”. Cesare

Angelo Fontana

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